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Un inedito percorso pittorico di 14 tele di grandi dimensioni, affiancate da una ventina di opere di grafica e una scultura in marmo

Un inedito percorso pittorico di 14 tele di grandi dimensioni, affiancate da una ventina di opere di grafica e una scultura in marmo. Si presenta così ai visitatori la mostra “Vizi e virtù” di Antonio Manzi, ospitata dalla casa editrice Polistampa nei locali della Galleria Pio Fedi di Firenze (in via de’ Serragli, 99). L’esposizione inaugurerà domani, il 14 dicembre (ore 17.30) e rimarrà aperta fino al 29. Antonio Manzi nasce a Montella (Avellino) il 15 marzo del 1953 e si trasferisce in Toscana nel 1957. Autodidatta, ai disegni eseguiti sul lino alterna la pittura, ottenendo i primi riconoscimenti. È del 1972 la prima mostra personale alla Galleria Guelfa di Firenze, a cui seguirà nel 1974 quella alla Galleria d’arte Padova 10. Sono le prime tappe di un percorso artistico tormentato e complesso, che passa attraverso la sperimentazione di diverse tecniche e stili: ceramica, affresco, incisione a punta secca, graffito, scultura in terra cotta, bronzo e marmo. A partire dal 1991 le sue opere abbelliscono piazze pubbliche e chiese, e nel 2007 a Campi Bisenzio viene inaugurato il Museo a lui dedicato con oltre cento opere e una fitta attività di promozione culturale. Con Vizi e virtù l’artista torna alla pittura a distanza di 32 anni dalle opere giovanili, seguendo “il richiamo dell’anima, più che della mente”. Il ciclo esplora l’interiorità umana in tele che spaziano dal nero, che rappresenta il buio dell’anima, ai colori più vivaci con cui ci si vuole affacciare alla speranza.
Data recensione: 13/12/2013
Testata Giornalistica: La Nazione
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