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La storia della comunità di Ribolla, una delle

Atti del Convegno Nazionale di Studi, Ribolla (GR) Centro Civico, 5-6 giugno 2004 A cura di Ivan Tognarini e Matteo Fiorani

Con i contributi di Nello Bracalari, Francesco Catastini, Giovanni Contini, Matteo Fiorani, Tiziana Galli, Tiziana Longo, Arnaldo Nesti, Adolfo Pepe, Gabriella Pizzetti, Vanessa Roghi, Marco Rustioni, Barbara Solari, Ivan Tognarini, Luigi Tomassini, Adolfo Turbanti, Stefania Ulivieri.
Il volume fa parte della collana NUOVE RICERCHE DI STORIA diretta da Ivano Tognarini. Con il contributo della Provincia di Grosseto e della Regione Toscana.

La storia della comunità di Ribolla, una delle frazioni di Roccastrada, si colloca tutta, come comunità mineraria, all’interno del cosiddetto “secolo breve”, nel cuore del XX secolo, con pagine di straordinaria crescita e di sviluppo economico, industriale, minerario, urbano e sociale e di tragedia.
Le vicende di Ribolla, politiche e sociali, sono profondamente intrecciate con quelle di Roc- castrada, dalla lotto contro il fascismo alla repressione del dissenso da parte del regime e fino alla lotta di liberazione e alla Resistenza. Con la tragedia del 1954 Ribolla si trovò gettata violentemente al centro della scena.
Il volume ricostruisce questi brevi ma intensi momenti e passaggi, con documenti fino ad ora sconosciuti o difficili da consultare. Scaturiscono verità in parte ignorate, talvolta nascoste o deformate per anni ed anni. Affiorano nomi e vicende di decine e decine di perseguitati antifascisti, peripezie e vicissitudini di partigiani, di protagonisti della ricostruzione, o meglio, della costruzione della democrazia in Italia. Si delineano aspetti peculiari e affascinanti della coscienza collettiva e del sentire religioso e civile di generazioni di lavoratori, minatori, operai, contadini. Si ripercorrono i passaggi, le traversie, i contrasti ed i conflitti dell’avventura processuale seguita alla tragedia del 1954. Ad essa la comunità di Ribolla e di Roccastrada può guardare oggi, a distanza di cinquanta anni, grazie alla forza con cui ha saputo sopravvivere dopo la crisi, come a un grande, insostituibile patrimonio di memoria collettiva. da Niccolai come accessori al proprio ragionamento che si sviluppa partendo dalle “occasioni” del cantare soffermandosi con alcune citazioni e informazioni sui vari ricercatori che hanno fissato i documenti orali a partire dall’Ottocento: Stanislao Bianciardi, L’abate Giuliani, Eugenio Lazzareschi, Giorgio Galletti e giù giù fino all’inglese Edward Hutton, a Giovan Battista Vicarelli, a Padre Ernesto Balducci, Morbello Vergari e non ultimi Leoncarlo Settimelli ed Ennio Sensi. “Probabilmente è da qui che bisogna partire, scrive Niccolai, per scoprire, al di là del tema amoroso, altri importanti indicazioni ed elementi che più compiutamente ci parlano della cultura materiale, della visione del mondo, dell’immaginario collettivo degli altri: contadini, mezzadri, braccianti, barrocciai, artigiani, operai”.
Il libro dedica una bella scheda ai “Cardellini di Castel del Piano e ai Minatori di Santa Fiora che grazie a Niccolai si sono ricostituiti per non mandar perduta la ricchezza di quei suoni che spesso sono stati il cemento dei rapporti umani e sociali.
Data recensione: 01/03/2006
Testata Giornalistica: Toscana Folk
Autore: Corrado Barontini