chiudi

LUCCA - La natura in primo piano, il verde soprattutto. Questo si potrebbe rilevare parlando del denso volume, illustrato con

LUCCA - La natura in primo piano, il verde soprattutto. Questo si potrebbe rilevare parlando del denso volume, illustrato con belle foto a colori, dal titolo ‘‘Patriarchi vegetali. Un patrimonio da salvare’’ (Edizioni Polistampa, Firenze) a cura dell’Accademia dei Georgofili per i testi di Elvio Ballini e le segnalazioni di Sergio Guidi, Giorgio Bargiani e Giovanni Giannelli.
Si spazia in tutta Italia, ma posti di primo piano vengono riservati ai grandi alberi di Lucchesia. Fra Barga e Renaio, in prossimità di Sommocolonia, è menzionato il castagno, detto ‘‘Capanno di caccia’’, perché nel suo tronco (circonferenza metri 9,93) fu ricavata una postazione per cacciatori. Nella stessa zona sono menzionati il castagno detto ‘‘cesarucco’’ a motivo del fatto che, in Garfagnana, le castagne della verietà prodote da questo esemplare sono chiamate ‘‘cesarucche’’; il castagno detto di ‘‘Annibale’’ o ‘‘dell’elefante’’ perché, secondo la leggenda, il condotiero cartaginese sarebbe passato da queste parti.
Sempre nel Barghigiano il ‘‘castagno del Giannini’’ dal cognome del proprietario del terreno su cui sorge; i tre castagni, uno vicino all’altro, di Barra di Renaio; e poi altri tre detti del ‘‘Ritrovo dell’Eva’’ dal nome della trattoria posta lì vicino. Memorabile anche il castagno che sorge a Rogio di Vagli, forse il più longevo della Garfagnana, della presunta età di 500 anni.
Data recensione: 08/05/2006
Testata Giornalistica: Il Tirreno
Autore: ––