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Proporre poesia dopo un vaglio attento, qualificato, con la scelta di un formato che renda conto di questo lavoro. Polistampa ha dato vita a una nuova collana, La Fenice, diretta da

Polistampa ha dato il via a una collana diretta da Piero Francesco Venier che propone per iniziare un libro-dialogo

Proporre poesia dopo un vaglio attento, qualificato, con la scelta di un formato che renda conto di questo lavoro. Polistampa ha dato vita a una nuova collana, La Fenice, diretta da Piero Francesco Venier, che risponde a questa formula e che presenta, come fiore di partenza all’occhiello, un libro-dialogo con testi di due autori fondamentali della poesia russa del Novecento: Marina Cvetaeva (1892-1941) e Arsenij Tarkovskij (1907-1989), padre del regista Andrej. In Italia bisogna essere debitori proprio al regista della diffusione della poesia ‘I primi incontri’, nel film ‘Lo specchio’, che ha spinto alla curiosità verso Arsenij, tradotta un po’ frammentariamente in qualche antologia, e poi proposta unitariamente in ‘Poesie scelte’ nel 1989 e nelle prose di ‘Costantinopoli’, nel ‘93, per i tipi di Schiwiller. Con “Sonno e vita, sogni e amore”, ‘un dialogo nel tempo’, Irina Dvizova e, lettrice russa alla facoltà di lettere e filosofia di Firenze, ed Emiliano Panconesi, traducono e presentano con testo a fronte un gruppo di 15 poesie della Cvetaeva, quindi 11 liriche di Arsenij Tarkovskij su Marina Cvetaeva, una breve sintesi biografica dei e sul rapporto tra Cvetaeva, Pasternak, Rilke e tra Cvetaeva e Tarkovskij. Il libro è impreziosito da due poesie che costituiscono una sorta di botta e risposta tra Arsenij e Marina, da una utilissima bibliografia essenziale e dai disegni di Steve Panconesi. “Impossibile trattenerti, è tardi/pentirsi:/soffocando tu vai a fondo./Come una perla che si inabissa/nelle segrete profondità” (A. Tarkovskij, settembre 1941, ‘In memoria di Marina Cvetaeva).
Data recensione: 03/07/2006
Testata Giornalistica: La Nazione
Autore: Michele Brancale