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Dopo 800 anni è stata riscoperta la funzione astronomica del grande zodiaco marmoreo pavimentale della Basilica di San Miniato al Monte a Firenze

Dopo 800 anni è stata riscoperta la funzione astronomica del grande zodiaco marmoreo pavimentale della Basilica di San Miniato al Monte a Firenze, eseguito nel 1207 su modello di quello quasi identico del Battistero di San Giovanni, di (poco) precedente realizzazione. Finora considerato solo un elemento ornamentale, lo zodiaco di San Miniato si è recentemente rivelato, in seguito ad apposti restauri, un preciso strumento astronomico. Alle 13.53 del 21 giugno 2013, in prossimità del mezzogiorno solare, un raggio di sole ha illuminato il segno del Cancro di questo zodiaco, annunciando il solstizio d’estate, l’evento astronomico che un tempo coincideva con la festa del patrono di Firenze, San Giovanni Battista (24 giugno). L’osservazione del fenomeno è stata introdotta dal cartografo dell’Istituto Geografico Militare ed esperto di astronomia Simone Bartolini, autore della scoperta e del libro Sole e simboli pubblicato nell’occasione. La funzione astronomica dello zodiaco di San Miniato lo rende il più antico quadrante solare solstiziale monumentale ancora funzionante in Europa. Il volume, rigorosamente bilingue italiano/inglese in ogni suo contenuto, ha come sottotitolo “Gli zodiaci della basilica di San Minato al Monte e del Battistero di San Giovanni a Firenze”. Ricco di apparati scientifici e documentari, illustrato da fotografie, schemi e disegni tecnici che testimoniano il lavoro di scoperta e di interpretazione eseguito dagli studiosi, il volume non perde di vista il significato profondo dell’oggetto di studio. Lungi dal costituire una concessione all’astrologia e alle mitologie pagane, “le raffigurazioni simboliche nell’alto medioevo venivano impiegate come mezzo per elevare lo spirito a Dio. La profonda comprensione dei simboli provocava una presa di coscienza: colui che lo percepisce prende consapevolezza di un mondo prima ignoto e sale un gradino della scala cosmica che porta all’elevazione spirituale” (p. 20). Lo scopo finale di questo processo di pedagogia dello spirito, scolpito perfino nell’architettura e nelle decorazioni artistiche delle chiese, era quello di “stabilire un rapporto ben preciso tra l’ordine cosmico e l’ordine terrestre, quindi tra l’ordine stabilito da Dio e quello stabilito dall’uomo” (p. 50).
Data recensione: 01/10/2013
Testata Giornalistica: Nuovo Orione
Autore: Piero Stroppa