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Per lunghi mesi la facciata di S. Marco, eseguita nel 1778 da fra Gioacchino Pronti da Rimini, è rimasta completamente invisibile, occultata dal cantiere di restauro.

Per lunghi mesi la facciata di S. Marco, eseguita nel 1778 da fra Gioacchino Pronti da Rimini, è rimasta completamente invisibile, occultata dal cantiere di restauro. Le vibrazioni provocate dal traffico cittadino, fattosi più intenso in anni più recenti, avevano contribuito a velocizzare alcuni processi di degrado già operanti sui suoi decori, obbligando la Soprintendenza a prescrivere una messa in sicurezza dell’intera superficie. Il cantiere, finanziato dall’ente proprietario – Il Ministero dell’Interno Fondo Edifici di Culto – si è concluso in meno di due anni. Grazie all’idonea copertura economica garantita dal Fondo, la Soprintendenza fiorentina è potuta intervenire con puntuale rigore, verificando la staticità di tutta la facciata, sia nelle due componenti materiche che strutturali. I complessi lavori si sono svolti sotto la direzione dell’architetto Vincenzo Vaccaro, coadiuvato dal funzionario restauratore Enzo Cacioli. È stata applicata particolare attenzione nel consolidamento di tutte le parti lapidee decoese, nella integrazione delle lacune di intonaco e nella completa ridipintura della superficie, sulla quale sono state individuate delle vecchie cromie. Gli elementi scultorei presenti – San Domenico di Agostino Nobili e il San Vincenzo Ferreri di Giovan Battista Capezzuoli, posti in basso, nonché del bassorilievo con Sant’Antonino che entra in Firenze dello stesso Nobili collocato sotto il timpano di coronamento – sono stati preventivamente consolidati e puliti. Alla chiusura dei lavori è stato riattivato e potenziato il sistema di allontanamento volatili, indispensabile per abbattere almeno uno fra i tanti fattori di degrado. In occasione del restauro la casa editrice Polistampa di Firenze ha prodotto il volume, Il restauro della facciata di San Marco, reperibile sia in chiesa che in libreria. Giovedì 30 maggio, con un programma che prende avvio alle 18, la facciata sarà idealmente riconsegnata alla città, benché essa appaia già sgombra dal cantiere, i cui lavori si sono conclusi da giorni. Alla cerimonia solenne alla quale parteciperanno la autorità cittadine insieme ai rappresentanti dell’ente proprietario – Prefetto Lucia Di Mario, Direttore Centrale del Ministero dell’Interno – dei domenicani di San Marco – il Padre Provinciale per l’Italia centrale Daniele Cara – e della Soprintendenza che ha condotto i lavori – Alessandra Marino, Soprintendente per i Beni Architettonici, Paesaggistici, Storici, Artistici ed Etnoantropologici per le Province di Firenze, Pistoia e Prato. La facciata in stile neoclassico, su disegno di Gioacchino Pronti, è stata realizzata negli anni 1777-1778 da fra Giovan Battista Paladini. È divisa in tre ordini segnati da cornicioni e scandita da paraste e doppie paraste in tre fasce verticali e presenta un unico portale sormontato dal gruppo scultoreo in marmo raffigurante il Leone di San Marco. Le paraste sono concluse in alto da semi-capitelli in marmo che sorreggono i cornicioni aggettanti composti da elementi architettonici in pietra forte e da modanature in stucco. Le paraste laterali del primo e secondo ordine sono concluse a livello del secondo cornicione da due grandi vasi in marmo. Le fasce laterali sono decorate nel primo ordine da due edicole con timpano triangolare che ospitano le statue in marmo di San Domenico e San Vincenzo Ferrer, nel registro mediano da nastri e festoni in marmo e da finestrone centrale in pietra con timpano semicircolare sorretto da due semi-colonne; il registro superiore, infine, presenta un bassorilievo centrale decorativo in marmo e un timpano triangolare superiore sormontato da croce in ferro su base in marmo e muratura ed affiancato lateralmente dai due suddetti vasi in marmo bianco di Carrara.
Data recensione: 02/06/2013
Testata Giornalistica: Toscana Oggi
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