chiudi

È uscito a metà del 2012 per le Edizioni Polistampa di Firenze, sempre attente ai temi di archivistica, un interessante e corposo volume che raccoglie gli atti di un seminario tenuto tra Firenze (Soprintendenza archivistica per la Toscana)

È uscito a metà del 2012 per le Edizioni Polistampa di Firenze, sempre attente ai temi di archivistica, un interessante e corposo volume che raccoglie gli atti di un seminario tenuto tra Firenze (Soprintendenza archivistica per la Toscana) e Pontedera (Fondazione Piaggio) nel dicembre 2009 in merito agli archivi d’impresa. Il volume, con un taglio prettamente manualistico, raccoglie tredici relazioni e gli indirizzi di saluto di Sabrina Caredda della Fondazione Piaggio, partner essenziale nel progetto e nella pubblicazione del volume, Diana Toccafondi, Soprintendente archivistico per la Toscana e Caterina del Vivo, presidente della sezione Anai Toscana (L’Anai Toscana, la Fondazione Piaggio e “L’impresa dell’archivio”), sezione che ha coordinato il progetto. Le relazioni inquadrano il tema sotto molteplici punti di vista, ricostruendo innanzitutto quanto è stato fatto in Italia e in Toscana per l’emersione e la tutela degli archivi d’impresa da un punto di vista istituzionale, (R. Delfiol, Un quarantennio di tutela sugli archivi d’impresa: problemi e strategie) tema ripreso dall’autore per gli archivi minerario-estrattivi toscani nel numero 3/2012 di “Ricerche Storiche” (Gli archivi di impresa in Toscana dagli anni ’90 ad oggi). Si sottolinea a seguire questo inquadramento l’intervento di Tommaso Fanfani, Archivio storico d’impresa: un complesso percorso di affermazione, dove l’autore, scomparso prematuramente nel febbraio 2011, traccia un articolato e affascinante quadro sia sulla concreta definizione di “archivio d’impresa” e sua formazione che sullo sviluppo in Italia dell’attenzione ad esso e sul loro ruolo culturale ampio. In tale direzione va anche il saggio di C. Lussana Valorizzare il patrimonio dell’impresa: la Fondazione Dalmine, dove una particolare attenzione è posta nell’esaminare le ricadute che l’archivio ha sul territorio, non ultimi gli aspetti didattici. Il tema della didattica è trattato più estesamente dalla relazione di B. Costa (Comunicare e interagire con gli utilizzatori dell’Archivio: una sfida per l’archivista d’impresa) che prende in esame le modalità con le quali un archivio d’impresa, in specifico quello di Intesa Sanpaolo, che raccoglie oltre 250 archivi aggregati di natura bancaria, si apre all’esterno. Significativo e ancora in questa linea, seppur in ambito accademico, appare l’intervento di A. Giuntini, Storia economica, storia d’impresa e archivi, che propone un accurato e allo stesso tempo sintetico percorso di analisi storiografica dell’uso della storia d’impresa in Italia nel più ampio settore della storia economica, sia di ambito pubblico che privato e di conseguenza degli archivi d’impresa come fonte essenziale di ricerca. Non secondario è l’intervento di D. Robotti, (L’archivio del prodotto come “cuore” dell’archivio d’impresa) in merito all’archivio del prodotto, aspetto che sempre di più emerge come significativo e verso il quale cresce l’attenzione (si vedano ad esempio in tal senso gli archivi della moda, dove il documento è il tessuto, l’abito, il manufatto). Vi sono poi una serie di interventi che mostrano casi concreti di gestione e valorizzazione di archivi, a cominciare con quello Piaggio (già aggetto nel 2009 di un Quaderno Archimeetings Anai Toscana), con tre interventi molto specifici (C. Mani, E. Colombini, M. Scotti). I tre saggi inquadrano tre aspetti che si integrano a vicenda, offrendo un panorama sulla gestione culturale di un archivio assai rilevante. Il lavoro della Mani (Dall’azienda all’archivio storico: il caso Piaggio) introduce l’archivio Piaggio, analizzando sia la formazione che il recupero, inseriti nella storia dell’azienda. Attenzione è posta anche nel riferire una serie di iniziative documentarie e editoriali che hanno avuto come nodo l’archivio, sia a Pontedera, sede aziendale, che in altri luoghi. Più speci- fico l’intervento della Colombini (L’archivio storico Piaggio come fonte per la ricerca iconografica – 2009-2011) che illustra l’utilizzo del patrimonio iconografico in senso ampio (disegni tecnici, foto, materiale pubblicitario, video) conservato per mostre ed iniziative specifiche di ricerca. Scotti infine propone un caso specifico: l’utilizzo della documentazione dell’archivio per l’allestimento di una mostra su Corradino D’Ascanio, storico ingegnere Piaggio e progettista della Vespa (Comunicare l’archivio, comunicare con l’archivio: la mostra Corradino D’Ascanio Uomo Genio Mago Mito). Un altro saggio esamina il mondo della moda: A. Arezzi Boza, Gli archivi delle imprese della Moda: conservare e valorizzare la creatività. L’autrice analizza le varie componenti del sistema moda che possono confluire in archivio (fotografie, immagini, pubblicità, video, rassegne stampa, tessuti, disegni, prodotti) ed il loro specifico linguaggio oltre a prendere in esame un case history significativo: la maison Emilio Pucci di Firenze, marchio di rilevanza internazionale con un archivio di oltre 15.000 capi che dal 2001 ha costituito una specifica Fondazione archivistica. Le altre relazioni hanno senza dubbio una struttura prettamente didattica, con un inquadramento su temi specifici, come lo scarto (E. Bettio, Lo scarto negli archivi d’impresa: strumento per il loro futuro), la gestione anche da un punto di vista legislativo (G. Bonfiglio-Dosio, L’archivio in formazione nelle imprese: riflessioni e proposte per la sua gestione), la storia della piccola impresa e l’uso delle fonti orali (G. Contini, Le fonti orali e la storia della piccola impresa). Il tema che appare in filigrana nel volume è quella dell’archivio d’impresa come strumento per la valorizzazione dell’azienda, del “prodotto” in senso lato e del territorio nel contesto di una più estesa definizione di archivio, che diviene sistema davvero integrato e coordinato. In questo senso la pubblicazione non è la mera raccolta degli atti di un convegno ma uno strumento essenziale per chi dell’archivio d’impresa fa professione, vista anche in una marcata ottica interdisciplinare. Completano il volume un inserto fotografico a colori con immagini di alcuni significativi archivi trattati nelle relazioni, sia con foto storiche che correnti e con accurate schede bio-bibliografiche dei relatori. Attenta la curatela di Roberto Baglioni e Fabio Del Giudice, con un plauso particolare a quest’ultimo per la stesura di un indice veramente analitico. Ulteriore plauso va alla sezione Anai Toscana che ha promosso una capillare diffusione tra gli iscritti e gli addetti ai lavori del volume, anche con tre presentazioni pubbliche (Roma, Torino, Firenze) dove sono stati ulteriormente analizzati i temi della pubblicazione. 
Data recensione: 01/01/2013
Testata Giornalistica: Ricerche Storiche
Autore: Simone Fagioli