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“Per certi uomini non ha senso la diversità di pratica politica: la loro eguaglianza fondamentale resta insopprimibile. I tempi belli passano - i tempi di quando non costa fatica esser d’accordo

“Per certi uomini non ha senso la diversità di pratica politica: la loro eguaglianza fondamentale resta insopprimibile. I tempi belli passano - i tempi di quando non costa fatica esser d’accordo nel pensiero e nell’azione - e vengono i dubbi a grappoli. Chi poteva aver dubbi a Siena nel luglio 1944? Tu non puoi immaginare l’immagine di certezza che mi desti quel giorno che ti rividi al circolo dei cacciatori, che spiegavi politica ai giovani, e mi salutasti dicendomi: To’, o non t’avevano fucilato?”. Sono parole che l’intellettuale e politico fiorentino Raffaello Ramat scrisse allo storico e giurista senese Mario Delle Piane il 26 giugno 1948, ricordando i tempi della comune militanza nel Partito d’Azione. La corrispondenza, mai pubblicata finora, di Ramat con Delle Piane, oltre che con Luigi Russo, Angelo Barile e Tommaso Fiore, esce nel volume a cura di Palmira Panedigrano intitolato “Cercatore d’amicizia. Carteggi di Raffaello Ramat” (Polistampa, pp. 328, euro 24). Il volume, ultima uscita della collana “Il Diaspro/Epistolari” che racchiude tra gli altri i carteggi di Ungaretti, Parronchi, Volponi e Gadda, offre l’opportunità non soltanto di definire meglio la figura del grande critico letterario, uomo di cultura e di impegno civile, ma anche di gettare uno sguardo approfondito sulle vicende pubbliche dell’Italia del Novecento.
Data recensione: 21/03/2013
Testata Giornalistica: Adnkronos
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