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La fortunata opera letteraria dello scrittore Carlo Cassola "La ragazza di Bube" (1960, vincitrice del premio Strega), che nel ’63 ispirò l’omonimo film di Luigi Comencini con Claudia Cardinale, ha

Mercoledì, 12 Aprile 2006

Firenze
La fortunata opera letteraria dello scrittore Carlo Cassola "La ragazza di Bube" (1960, vincitrice del premio Strega), che nel ’63 ispirò l’omonimo film di Luigi Comencini con Claudia Cardinale, ha narrato una storia di un partigiano e della sua compagna che traeva origine da fatti accaduti; persone e fatti però romanzati senza quindi particolare attenzione alla storia reale. Si prestava l’accento sui valori, sulle situazioni, sui sentimenti, sull’emozione; da quiil grande romanzo. Ora è stata scoperta la storia «vera» che ispirò quella vicenda e Mara e Bube tornano ad essere Nada e Renato, per dare voce a un racconto diverso, triste e emozionante, che le sentenze del tribunale e la situazione sociale e politica dell’immediato secondo dopoguerra non hanno potuto spiegare.

È lo scrittore Massimo Biagioni a raccontare la storia vissuta subito dopo la guerra di liberazione dalla giovanissima Nada Giorgi, una ragazzina di Pontassieve che si innamora di «Bube», un ex partigiano ribelle e coraggioso originario di Volterra, condannato ad espiare duramente anche colpe non sue. Biagioni lo fa nel libro "Nada. La ragazza di Bube", di imminente pubblicazione dall’editore fiorentino Polistampa (pagine 176, euro 14).

Grazie alla testimonianza diretta di Nada Giorgi, raccolta da Biagioni, emerge una storia di vittoria e di libertà, tra fughe sul Monte Giovi e scontri a fuoco per la liberazione di Firenze; una «storia sbagliata», di aule di tribunali, di condanne, di peregrinazioni nelle celle di Alessandria. La testimonianzadi Nada è quindi il filo rosso attraverso cui si ricostruiscono storie e fatti che dalla sparatoria della Madonna del Sasso arrivano fino ai nostri giorni. Il libro di Biagioni narra un’altra verità, un altro punto di vista: quello vissuto sulla propria pelle dalla testimone-protagonista. E si racconta della mancata gioventù e del mancato riscatto, dell’improvvisa notorietà del romanzo e del film di Comencini, del matrimonio in carcere e della libertà, della difficoltà a vivere una vita normale per due persone a cui è toccato in sorte di vivere una storia più grande di loro.
Data recensione: 12/04/2006
Testata Giornalistica: Il Gazzettino
Autore: ––