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La storia di Palazzo Datini racchiusa in un libro, frutto di un lungo lavoro di ricerca. Ci sono voluti dieci anni di lavoro per dare alla luce “Palazzo Datini a Prato, una casa fatta per durare mille anni”

La storia di Palazzo Datini racchiusa in un libro, frutto di un lungo lavoro di ricerca. Ci sono voluti dieci anni di lavoro per dare alla luce “Palazzo Datini a Prato, una casa fatta per durare mille anni”, una preziosa pubblicazione dedicata all’edificio trecentesco che fu dimora di Francesco di Marco Datini e che sarà presentata al pubblico domani alle 17 all’interno dello storico palazzo in via Ser Lapo Mazzei. L’opera, (a cura di Jérôme Hayez, ricercatore all’Università di Parigi specializzato nella storia dei mercanti italiani; e Diana Toccafondi, responsabile della Soprintendenza Archivistica per la Toscana, con il coordinamento editoriale di Maria Raffaella de Gramatica, direttrice dell’Archivio di Stato di Prato) sarà in vendita a partire dalla prossima settimana in tutte le librerie pratesi al prezzo di 90 euro. Questo volume, in odor di strenna natalizia, rappresenta l’occasione di conoscere in modo approfondito la storia dell’immobile fino alla sua odierna destinazione di “casa della cultura e della memoria”. «Palazzo Datini – ha affermato il presidente della Fondazione Casa Pia dei Ceppi, Filippo Boretti – non vuol essere solo un archivio storico, ma un’officina di cultura dove si fa attività di studio e di promozione». Progettato nell’ambito delle celebrazioni per i 600 anni della morte del grande mercante, il volume si compone di due tomi ed è il frutto di un vasto lavoro di approfondimento cominciato dieci anni fa con il contributo di studiosi storici italiani, francesi e di un volontariato culturale di altissimo livello. A questo proposito, per riuscire a portare fino in fondo l’opera, determinante è stato il finanziamento del Comune alla Fondazione. «Casa Pia dei Ceppi- ha concluso il sindaco Roberto Cenni – ha una funzione, quella di alleviare le difficoltà della città e dei più poveri, che nel tempo è andata scomparendo e ora più che mai deve recuperare».
Data recensione: 06/12/2012
Testata Giornalistica: Il Tirreno
Autore: Barbara Burzi