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Tratti del volto svuotati della loro carnalità e ritratti come maschere mostruose e surreali con orbite vuote e impressionanti cavità.

Tratti del volto svuotati della loro carnalità e ritratti come maschere mostruose e surreali con orbite vuote e impressionanti cavità. Sono le opere emozionanti e coraggiose della mostra Francis Bacon la dissacrazione del corpo umano aperta a Sesto Fiorentino in due diverse sedi espositive, il Centro Antonio Berti e la Galleria La Soffitta. L’esposizione è stata curata in modo tale da raggiungere un grande merito, quello di proporre la trasfigurazione dei corpi effettuata dal grande artista di origine irlandese. Questo difficile passaggio è stato effettuato attraverso la grafica, uno degli aspetti più interessanti e meno noti della produzione di Bacon. Per gran parte della sua vita Bacon tenne lontano dalle gallerie i disegni, considerandoli la sua produzione più intima e il mezzo per veicolare le sue più segrete fantasie. In totale la rassegna Alto Basso organizzata dal Comune di Sesto, in collaborazione con La Soffitta, ospita ben 93 disegni e sei opere a olio di Francis Bacon a confronto con 35 opere di artisti contemporanei, da Wahrol a Basquiat, passando per Cuniberti, De Maria, Lindstrom, Casagrande, Baj, Newman e Borra. La scelta di Bacon per la terza edizione della rassegna, prende le mosse da un anniversario, il ventennale della morte dell’artista avvenuta a Madrid. L’occasione, però, è stata creata soprattutto da un dato di fatto: « Francis Bacon - sottolinea infatti la curatrice dell’iniziativa Giulia Ballerini - segna un punto di non ritorno nella storia dell’arte: da individualista estremo ha avuto il coraggio di mostrare sulla tela gli aspetti più nascosti dell’animo umano, trasferendoli e esternandoli in sembianze che di umano non hanno quasi più niente. Questa esposizione dimostra come moltissimi artisti dopo di lui hanno fatto tesoro di questa conquista, ricollegandosi stilisticamente alla sua opera e condividendone i principi di fondo». Da dipinti e disegni emerge comunque in maniera evidente il tormento interiore di Bacon e la sua volontà di esprimere ogni aspetto dell’animo umano, anche più nascosto, a costo di scandalizzare la società perbenista e andare contro le convenzioni dell’epoca: linea mantenuta anche nella sua vita. Omosessuale dichiarato negli anni Venti del Novecento, in uno scenario come quello della cattolica Irlanda, infatti fu cacciato di casa giovanissimo dal padre, un rigido e severissimo allevatore di cavalli da corsa. La mostra di Sesto Fiorentino, nelle sue due sedi, rimarrà aperta al pubblico (con ingresso libero) fino al prossimo 13 gennaio.
Data recensione: 29/11/2012
Testata Giornalistica: La Nazione
Autore: Sandra Nistri