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L’avventura di cinque ragazzini fiorentini in un mondo fantastico. Scrittura semplice, essenziale, scolastica, fluida

Filippo Torrini ha scritto questo libro a 12 anni sorprendendo tutti a cominciare da Pieraccioni

L’avventura di cinque ragazzini fiorentini in un mondo fantastico. Scrittura semplice, essenziale, scolastica, fluida, nella quale l’autore si cala nel ruolo di narratore. «Un cocktail gradevole alla lettura, capace di mettersi in paragone con libri scritti da autori affermati» lo definisce nella prefazione Enzo D’Alò, raffinato regista e autore di cinema di animazione («La gabbianella e il gatto», «Momo» e il «Pinocchio» presentato a Venezia e da febbraio nelle sale). Se poi si aggiunge che l’autore è al debutto, ha scritto il racconto a 12 anni di età, ed è questo il primo libro di una trilogia già completata, diventa difficile sfuggire alla curiosità di leggere «La Porta dei Misteri 1-La Leggenda», autore Filippo Torrini, classe 1999, di Firenze, riccioli biondi, occhi azzurri, vocazione al romanzo fantasy (la saga di «Harry Potter» è con «Il Signore degli anelli» tra le letture cult del baby scrittore).
Il libro di Filippo, che frequenta la prima liceo classico e ama lo sci e i videogiochi non meno della letteratura, arriva adesso in libreria, anche col nobile scopo di contribuire alla raccolta fondi a sostegno di studio e cura dei tumori cerebrali della Fondazione Tommasino Bacciotti – a cui sarà destinata parte del ricavato dalle vendite – ma ha già sedotto noti lettori del manoscritto. D’Alò e anche Leonardo Pieraccioni. Simpaticamente sfrontato come lo si può essere a 12 anni, da perfetto sconosciuto Filippo ha inviato il testo a Pieraccioni invitandolo a presentarlo con lui. È arrivata la risposta che non ti aspetti. «Mi piace, trovami tu, Filippo, una scusa per non venire» ha risposto l’attore-regista. E così Pieraccioni sarà con Torrini (e Giovanni Bogani), al Teatro Puccini sabato 24 alle 17.15 per presentare le avventure di Ferrante (che poi è il secondo nome di Filippo), per tutti Frey, e dei suoi amici.
Frey è un ragazzo di 12 anni che vive nel fiorentino. Un giorno, mentre i suoi genitori sono in viaggio, invita a casa quattro compagni. Una «stravagante» chiave, una vecchia cantina e un’antica porta mai aperta costituiranno la sfida che i ragazzini dovranno affrontare e che aprirà loro un nuovo mondo dove il male e il bene si scontrano in un rapido susseguirsi di luoghi e di tempi. Dal coraggio e dall’intelligenza che Frey e dei suoi amici sapranno mettere in campo, dalla loro capacità di trovare sei chiavi magiche-passepartout del Bene, dipenderà la salvezza dell’Universo intero. Un’odissea attraverso mondi, spazi e creature fantastiche ispirati dai giochi di tendenzae dal mondo magico del genere fantasy. Un libro per ragazzi, con linguaggio e sensazioni proprie dei giovanissimi, ma anche per adulti curiosi.
All’autore in erba, che ha scritto questo libro in giornate e notti delle vacanze estive 2011, l’affettuoso tributo di D’Alò: «Filippo si tuffa in questa avventura con l’esperienza dell’accanito lettore e con l’ingenuità della sua giovane età – si legge nella prefazione – Mescola intuizioni e spostamenti spaziotemporali al linguaggio dei giovani d’oggi, suoi coetanei, sviluppa concezioni articolate e azioni parallele comuni alla cultura cinematografica. La scrittura di Filippo tocca le corde della nostra adolescenza».
Data recensione: 18/11/2012
Testata Giornalistica: La Repubblica
Autore: Maurizio Bologni