chiudi

Martedì scorso era un anno. Un anno dalla scomparsa di Tommaso Paloscia, giornalista, grande critico d’arte, uno dei personaggi più sommessi e straordinari di Firenze. Per

Martedì scorso era un anno. Un anno dalla scomparsa di Tommaso Paloscia, giornalista, grande critico d’arte, uno dei personaggi più sommessi e straordinari di Firenze. Per l’occasione presso la galleria Pio Fedi, in via de’ Serragli, l’editore Mauro Pagliai ha presentato un volume edito dalla Polistampa, "Quello che non so dimenticare": è un diario di guerra inedito scritto e illustrato da Paloscia - "nelle stalle, nelle colombaie, sui tetti" -negli anni 1943-44, con lo pseudonimo Sisino. Lo hanno ritrovato "scartabellando tra le carte di Tommaso" la vedova Nara e la figlia Simonetta. È una breve autobiografia del giovanissimo tenente Paloscia che, da Abbazia dove comandava una postazione di artiglieria costiera, attraversò avventurosamente l’Adriatico per ricongiungersi con la famiglia e l’esercito italiano a Bari. "Una manciata di mesi e di vita e di storia personale -scrive Pier Francesco Listri nell’introduzione- e di storia d’Italia riassunti in cento pagine".
Data recensione: 30/03/2006
Testata Giornalistica: Metropoli
Autore: ––