chiudi

Ci sono anche le lettere di Enzo Biagi e Tiziano Terzani, che negli anni Sessanta scrivevano a Giorgio La Pira per chiedergli di aiutarli ad ottenere ilo visto per entrare in Cina

Ci sono anche le lettere di Enzo Biagi e Tiziano Terzani, che negli anni Sessanta scrivevano a Giorgio La Pira per chiedergli di aiutarli ad ottenere ilo visto per entrare in Cina. È una vera miniera di informazioni e curiosità l’archivio della Fondazione Giorgio La Pira: su questa immensa mole di lettere, appunti, discorsi hanno lavorato per anni Samuela Cupello e Beatrice Armandi, nell’ambito di un progetto di riordino e schedatura finanziato dall’Ente cassa di Risparmio di Firenze. Dopo il primo volume, pubblicato da Polistampa nel 2009 e dedicato alla corrispondenza inviata e ricevuta da La Pira (oltre 45 mila lettere) recentemente è uscito il secondo libro: «Lettere, appunti, discorsi».
Un inventario completo in cui sono citati decine di migliaia di documenti autografi: preziosi reperti perlopiù inediti. Uno strumento rivolto agli studiosi e a chiunque avrà la necessità di approfondire l’indagine sulla storia politica, culturale e spirituale dell’Italia del Novecento. Tra gli appunti scritti a mano dallo stesso La Pira si trovano tracce per discorsi ma anche riflessioni in vista di eventi importanti. Ad esempi, gli scritti degli anni dell’Assemblea Costituente, da cui emerge il lavoro preparatorio fatto da La Pira prima delle sedute da cui sarebbe poi nata la Costituzione italiana. «È stato un lavoro lungo - spiega la dottoressa Cupello - che ha visto anche alcune difficoltà, tra cui quella di leggere la scrittura del professor La Pira». Un capitolo molto interessante riguarda la corrispondenza con i monasteri di clausura: «Abbiamo circa un centinaio di faldoni - spiega la ricercatrice - che contengono corrispondenza con monasteri in Italia e all’estero, in Europa, in Asia, in Africa, in America. Corrispondenza anche personale, che si protrae spesso per decenni. Particolarmente toccanti sono alcune lettere degli anni Cinquanta in cui alcuni monasteri in condizioni precarie chiedono aiuto a La Pira». Ai documenti già raccolti presso la Fondazione La Pira si è aggiunta di recente anche una nuova raccolta proveniente dal vicino convento di San Marco, dove La Pira ha vissuto per molti anni. Tra le «perle» trovate in questa nuova biblioteca anche la copia della Summa Theologica di Tommaso D’Aquino su cui La Pira ha studiato lasciando sottolineature e annotazioni: una fonte interessantissima per approfondire il legame tra La Pira e San Tommaso, il pensatore a cui il «sindaco santo» di Firenze ha sempre ispirato la sua opera.
Data recensione: 04/11/2012
Testata Giornalistica: Toscana Oggi
Autore: Riccardo Bigi