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Si chiamava Nada Giorgi, ma gli amanti della letteratura – e gli esperti di Resistenza – la conoscevano come «La ragazza di

Si chiamava Nada Giorgi, ma gli amanti della letteratura – e gli esperti di Resistenza – la conoscevano come «La ragazza di Bube». Perché questa donna nata nella campagna toscana, a Pontassieve, 85 anni fa, e che si è spenta ieri poco distante, era e rimarrà legata nella memoria alla protagonista del romanzo omonimo di Carlo Cassola. Era il 1960: il libro vinse il Premio Strega e scosse, oltre al mondo letterario, quello politico di sinistra. Per la prima volta traboccavano da quelle pagine il fondo limaccioso e violento, gli odi ideologici, le ambiguità legate alla lotta partigiana. Cassola si era ispirato alla storia vera di Nada Giorgi e del suo amore per il giovane partigiano comunista Renato Ciandri, detto «Bube», coinvolto in una sparatoria fuori da una chiesa e accusato di omicidio, per dipingere le psicologie e il contesto sociale e politico. Pur senza scrivere un testo di denuncia, urtò la sensibilità di molti. In seguito la Giorgi accusò Cassola di aver tradito la storia e affidò a un libro la sua verità: «Bube» non era colpevole di quell’assassinio. Ora, le sopravvivono pagine memorabili del romanzo, molto al di là dei canoni neorealisti, e l’indimenticabile volto di Claudia Cardinale, che la interpretò nel film fortunato di Luigi Comencini.
Data recensione: 25/05/2012
Testata Giornalistica: Corriere della Sera
Autore: Dario Fertilio