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Singolare e significativa questa uscita della Classe di Pittura dell’Accademia delle Arti del Disegno

Singolare e significativa questa uscita della Classe di Pittura dell’Accademia delle Arti del Disegno che, grazie ad un progetto curato da Roberto Giovannelli e con l’appoggio di Eventi Pagliai, si presenta alla città non nella consueta sala esposizioni di Piazza San Marco ma nella storica Galleria Pio Fedi, negli spazi che furono nel XIX secolo lo studio dello scultore Pio Fedi. Singolare anche il progetto nel quale i 16 artisti presentano tre opere per ciascuno e una citazione di uno scritto del Vasari come chiave di lettura del proprio lavoro o come riflessione sullo stato dell’arte oggi. L’esposizione si è aperta il 18 Febbraio alla presenza del Presidente dell’Accademia delle Arti del Disegno Luigi Zangheri il quale scrive nel bel catalogo edito da Polistampa, il 67° della collana edita appositamente per l’ Accademia “...Un’occasione unica per sottolineare quanto sia denso di significati il rapporto tra Vasari e la contemporaneità...un impegno non indifferente di cui l’Accademia delle Arti del Disegno è doverosamente riconoscente alla Classe di Pittura, ad Alessandro Vezzosi, e , non ultimo, a Mauro Pagliai che ha messo a disposizione la storica Galleria Pio Fedi”. Alessandro Vezzosi, direttore del Museo Ideale di Vinci, da sempre attento ai rapporti tra antico e contemporaneo, nel testo di presentazione dell’esposizione mette ben in luce il caleidoscopico ed estremamente complesso scenario che le opere dei 16 artisti presenti compongono. Basti pensare che in questa piccola compagine sono presenti figure che sono state protagoniste di alcuni tra i maggiori movimenti e correnti artistiche che hanno segnato il XX secolo a partire addirittura dagli anni ’50 ad oggi. Ecco gli artisti: Roberto Barni, Carlo Bertocci, Adriano Bimbi, Umberto Buscioni, Gianni Cacciarini, Rodolfo Ceccotti Raoul Dominguez, Mario Fallani, Roberto Giovannelli, Andrea Granchi, Romano Masoni, Alberto Moretti, Vairo Mongatti, Vittorio Tolu, Piero Tredici, Piero Vignozzi. Scrive Vezzosi nella sua introduzione in catalogo “...è straordinario rilevare come, attraverso oltre sei decenni, questi stessi pittori abbiano operato – nonostante i limiti del contesto fiorentino per il contemporaneo – in molte delle più diverse aree di espressione e di ricerca: da astrattismo a informale e neoconcretismo; da naturalismo a neorealismo, pop art, nuova figurazione critica, iperrealismo; da pittura colta e anacronismo a ipermanierismo; da Minimal Art a materiali–memoria e arte–ideologia–antropologia; dal cinema d’artista ad altri sconfinamenti interdisciplinari, off media e arti multimediali...Gli artisti rivendicano il ruolo di testimoni e portatori della coscienza del tempo, per riaffermare non il potere bensì la potenza dell’arte”. Un richiamo al superamento delle difficoltà dello scenario attuale viene dal presidente della Classe di Pittura Andrea Granchi che scrive “In questo momento storico è richiesta particolare attenzione ai problemi della cultura, del fare, del ricercare, di un ripensare critico che è la sostanza che consente all’arte di evolversi e attestare attraverso i nuovi mezzi di comunicazione la propria vitalità”. Un’ occasione quindi preziosa questa offerta da “Archipitture” per poter riscoprire attraverso l’opera di questi artisti il ruolo tutt’altro che marginale – e talvolta anche anticipatorio – che la ricerca artistica ha avuto a Firenze e in Toscana inserita, molto più di quanto si crede, nel più ampio dibattito internazionale. Basterà quindi seguire con attenzione il variegato percorso espresso dalle opere degli artisti presenti per poter cogliere uno spaccato dei più variegati e intriganti aspetti della ricerca artistica contemporanea. 
Data recensione: 20/03/2012
Testata Giornalistica: Nuovo Corriere
Autore: Aldo Frangioni