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Le dolci colline di Fiesole hanno sicuramente il debito principale verso la natura e il suo Artefice

Oggi la presentazione all’Istituto agrario

Le dolci colline di Fiesole hanno sicuramente il debito principale verso la natura e il suo Artefice; ma non è mancato anche qualche contributo, per così dire, “minore”. Uno dei grandi architetti del paesaggio toscano (e non solo), Pietro Porcinai (1910-1986), ormai riconosciuto maestro a livello internazionale, non poteva non aver lasciato il suo segno anche qui, nei “reami d’amor” che incantarono pure il vate D’Annunzio. Il bel volume Pietro Porcinai, l’identità dei giardini fiesolani dell’architetto paesaggista Ines Romitti, (ma composto da contributi anche di altri autori) edito da Polistampa, vuole, come dichiara l’autrice «aggiungere un nuovo approfondito tassello allo studio della vasta opera del grande paesaggista, partendo dall’intuizione che le prime atmosfere, le scene respirate e assimilate in gioventù siano da ritenere le matrici e i riferimenti per i progetti e gli esercizi creativi successivi». Lo scenario fiesolano, dunque, come fonte di ispirazione e laboratorio delle idee, in cui matura la sua concezione del paesaggio come “immenso giardino”, un mosaico armonioso e equilibrato composto da piante e acqua in perfetta armonia con l’ambiente, all’insegna davvero del “nulla di troppo”. Il libro sarà presentato oggi alle 17 nell’Aula Magna dell’Istituto Tecnico Agrario Statale di Firenze (via delle Cascine, 11). Interverranno Massimo Gregorini della Regione Toscana, Paolo Becattini del Comune di Fiesole, Luigi Lantini, presidente dell’associazione Pietro Porcinai, e Mariella Zoppi dell’Università di Firenze. Sarà presente l’autrice. Concepito come omaggio a Porcinai nel centenario della nascita, il volume presenta una notevole e pregevole quantità di disegni, testimonianze, immagini vecchie e nuove dei progetti realizzati dei giardini fiesolani che hanno tutto il fascino dell’opera d’arte. Ben centrata anche la struttura dell’opera: dopo alcuni contributi introduttivi, la prima parte (“il contesto”) con saggi di autori vari, ricostruisce alcune tappe importanti e significative della vita e dell’opera di Porcinai, dalla “scuola” di villa Rondinelli all’identità dei giardini fiesolani; segue il “cuore” del volume, con i progetti realizzati in numerose ville come la stessa villa Rondinelli, dove Porcinai aveva il suo studio, villa Sparta, il Poggiolino, l’hotel Villa San Michele a Doccia e tante altre; seguono gli apparati, con una nutrita appendice documentaria e i progetti nel territorio fiesolano. Ricco e curato l’apparato iconografico, indispensabile in un volume che voglia rendere adeguatamente omaggio a un artista per cui il paesaggio era un dono di Dio, di cui l’uomo doveva scoprire, valorizzare e rispettare le più riposte armonie.
Data recensione: 21/05/2011
Testata Giornalistica: Il Giornale della Toscana
Autore: Domenico del Nero