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Più di diecimila volumi venduti in meno di sei mesi, esposti in un solo metro di scaffale nelle librerie di sei ipermercati e, solo negli ultimi due mesi, in tre supermercati fiorentini

TOSCANA DA LEGGERE
I risultati di sei mesi della vetrina degli editori toscani negli Ipercoop

Più di diecimila volumi venduti in meno di sei mesi, esposti in un solo metro di scaffale nelle librerie di sei ipermercati e, solo negli ultimi due mesi, in tre supermercati fiorentini (Gavinana, Ponte a Greve e Ponte di Mezzo). Questo il bilancio dell’operazione “Toscana da leggere”: una vetrina dei medi e piccoli editori della nostra regione nei grandi punti vendita dell’Unicoop Firenze. Un risultato importante, che esprime anche la realtà e le aspettative dei nostri lettori. Vanno benissimo i bei volumetti di ricette della Vallecchi, della collana “I quaderni del mangiar sano”. Costano poco (meno di 5 euro, scontati), sono tascabili, hanno titoli simpatici: “Liscio come l’olio” è quello più venduto in assoluto (273 copie in sei mesi), seguito da “Come un baccalà” (153 copie) e “Come un carciofo” (137 copie). Al terzo posto per vendite “Ricette fiorentine” della Firenze Libri, con 239 copie vendute e un prezzo ancora contenuto (scontato poco più di 8 euro). E finiamo la hit parade dei ricettari con “Ricette toscane – I sapori di ieri” dell’editrice Il Centauro e un prezzo più sostenuto, 13,60 euro, 185 copie in pochi mesi.

CLASSICI E SAGGISTICA
Ma non sono certo i ricettari a caratterizzare questo spazio editoriale. Niccolò Machiavelli con le sue “Storie fiorentine”, nell’elegante edizione Nerbini, si classifica secondo in assoluto con 248 copie. Un classico premiato per la traduzione in italiano corrente. E fra i classici vogliamo annoverare anche i testi di don Milani, preferito da 229 acquirenti per la raccolta di scritti pubblicata da Nuovi equilibri con il titolo del suo scritto più famoso, “L’obbedienza non è più una virtù”. Buoni risultati anche per Collodi (al secolo Carlo Lorenzini) per il volumetto uscito per la prima volta alla fine dell’800, “Gli ultimi fiorentini”, riproposto dalla casa editrice Nerbini, che ha venduto 167 copie in sei mesi. Ma la sezione nel complesso più premiata dalle vendite è senz’altro la saggistica sui temi locali. “A Firenze si parla così”, dell’editrice Polistampa, si classifica al quarto posto dei più venduti, con 234 copie. Segue “La Toscana dei misteri” dell’editore Le Lettere, con 214 copie, sesto posto nella classifica. E poi “Fa la nanna” (Nuovi Equilibri), una raccolta di ninne nanne toscane, al settimo posto con 210 copie. E ancora “Le antiche porte di Firenze” (ed. Semper), “Struscio fiorentino” (ed. Bertelli), “Guida ai percorsi della via Francigena” (ed. Le Lettere), per citare solo i più venduti fra una vasta gamma di proposte.

POCA NARRATIVA
Infine la narrativa. Vanno bene i gialli, ma vendono poco i romanzi. “Giallo di Maremma” (ed. Laurum), presente fin da luglio sullo scaffale, ha venduto 194 copie. Segue a distanza “Buio” (ed. Polistampa), un thriller di Giacomo Aloigi, uscito ad ottobre, che ha realizzato in poco tempo 126 vendite, più di “Giallo pisano” (ed. Felici), 121 copie, presente fin dall’inizio e sempre in pole position all’iper di Cascina. Per trovare in classifica un romanzo si scende sotto le cento copie, con “La Battaglia” di Riccardo Nencini (ed. Polistampa), una ricostruzione fedele della battaglia di Campaldino, 91 copie per un bel libro cartonato. Mentre il secondo romanzo più venduto si ferma a 59 copie: “Gli appunti di Lisa” (ed. Polistampa), un conturbante diario di una dottoressa cinquantenne, che avrebbe tutti i requisiti per trovare un pubblico più vasto di lettori. Evidentemente i nostri clienti cercano i romanzi d’autore in un altro scaffale. Romanzi e racconti, su diecimila libri venduti dello spazio Toscana da leggere, tutti insieme non hanno raggiunto le mille unità vendute.
Molti autori ci inviano i loro libri per una recensione. Per la maggior parte si tratta proprio di romanzi, racconti e ricordi d’infanzia: in genere sono storie personali, appunti biografici, che hanno senso entro una stretta cerchia di amici e conoscenti. Anche se sono scritti bene, nella maggior parte dei casi, che senso ha recensirli e segnalarli ai nostri lettori? Il poco spazio disponibile sul giornale è meglio utilizzarlo per altri generi, sui quali i nostri lettori si dimostrano più attenti e curiosi.
Data recensione: 01/02/2006
Testata Giornalistica: Informatore
Autore: Antonio Comerci