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all’Occidente, l’antica sapienza greca è stata tramandata da copisti che hanno prodotto nei secoli codici divenuti oggetto del desiderio (e di studio) di bibliofili umanisti, ricchi mercanti fiorentini e della stessa casata medicea che

Dall’Oriente all’Occidente, l’antica sapienza greca è stata tramandata da copisti che hanno prodotto nei secoli codici divenuti oggetto del desiderio (e di studio) di bibliofili umanisti, ricchi mercanti fiorentini e della stessa casata medicea che, se non ne trovava di disponibili sul mercato, provvedeva a farseli copiare e miniare direttamente dalle fonti conosciute: sono le Voci dell’Oriente. Miniature e testi classici da Bisanzio alla Biblioteca Medicea Laurenziana, la raffinata mostra che si inaugura oggi alla Laurenziana con il contributo dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze e che consente fra l’altro di visitare la parte monumentale della Biblioteca, solitamente chiusa al pubblico. Si tratta di una selezione di 42 codici in lingua greca dal IX al XV secolo che raccontano dei legami di Firenze con Bisanzio e dell’interesse per una cultura e una lingua che ha visto istituire a Firenze una cattedra di greco fin dal 1937.
La visita alla mostra è resa ancor più suggestiva dalla colonna sonora di sottofondo con brani recuperati da testi della tragedia greca e musiche della corte medicea del Quattrocento. Sono oltre 2mila i manoscritti greci conservati alla Biblioteca Medicea Laurenziana, come conferma la direttrice, Vera Valitutto, una delle più belle e importanti raccolte esistenti di testi classici: trascrizioni dell’Iliade di Omero come quella miniata in mostra; le tante “voci” di Sofocle, Eschilo, Tucidide, Erodoto, Plutarco, ma anche raccolte erotiche e testi di tattica militare e di medicina, quale la collezione chirurgica di Niceta del X secolo illustrata e qui esposta. Un patrimonio che fa dire a Massimo Bernabò, curatore della mostra, «che se Bisanzio prima e Firenze in seguito non avessero compiuto quest’opera di copiatura e trasmissione testi, difficilmente l’insegnamento del greco avrebbe avuto spazio nel nostro sistema educativo».
Per i visitatori vi è poi la rara possibilità di sfogliare alcuni dei codici grazie a un touchscreen collegato alla fine del percorso espositivo. Fino al 30 giugno.  
Data recensione: 03/03/2011
Testata Giornalistica: La Nazione
Autore: Raffaella Marcucci