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La Valdisieve omaggia la “dolce vita” del pasticciere vip Pasticcio. Oltre 50 anni di torte a regola d’arte “dolciaria” per le stra del jet set nazionale e non solo, raccolti in una biografia Mastro Pasticcio.

La Valdisieve omaggia la “dolce vita” del pasticciere vip Pasticcio. Oltre 50 anni di torte a regola d’arte “dolciaria” per le stra del jet set nazionale e non solo, raccolti in una biografia “Mastro Pasticcio. Una vita di dolcezze”, che sarà presentata venerdì prossimo a Palazzo Vecchio nel Salone de’ Dugento, omaggiata da una festa alla Fattoria di Castiglionchio, nel Comune di Rignano. Ma scopriamo meglio chi è Silvano Orlandi in arte, appunto, Pasticcio.
Silvano ci racconti chi è Pasticcio?
“Pasticcio è pasticciere con una carriera lunga e fortunata che nasce a Strada in Casentino nel 1939 e che dopo anni di gavetta in rinomate pasticcerie fiorentine, prestigiosi hotel nazionali e svariate collaborazioni con il mondo dello spettacolo si è un giorno voltato indietro per raccontare e celebrare il cammino fin qui fatto”.
Eh già e di cammino ne ha fatto tanto a giudicare dalla carriera.
“Incominciai dal Ruggini di Firenze, poi da Donnini e Bruzzichelli. Da lì mi sono avventurato come capo pasticcere di grandi alberghi in giro per l’Italia, esperienze che mi hanno fatto molto maturare, ma devo dire che mai scelta fu più azzeccata che recarmi per qualche anno in una piccola pasticceria di Volterra, dove 50 anni fa conobbi mia moglie. È stata lei la mia vera forza”.
E poi il balzo nel jet set romano come è avvenuto?
“Molti contatti li ho fatti mentre lavoravo negli alberghi, da lì ogni anno passavano molti personaggi dello spettacolo e se entri nel giro poi ti chiamano un po’ tutti”.
Poi immagino sempre più richieste?
“Esatto, dopo poco tempo mi sono trovato assediato dalle richieste per torte in occasione di prime cinematografiche, matrimoni o compleanni. Fu allora che decisi di porre una mia piccola firma ponendo su ogni creazione una rosa di pasta di mandorle fatta a mano, che divenne il segno distintivo di Pasticcio. Tutto questo mentre avevo avviato un’attività in proprio a Pratovecchio”.
Ci dica qualche nome di un suo cliente famoso?
“Tanti. Posso cominciare da artisti come la Loren, la Lollobrigida, Renato Zero e Raul Bova, per passare a sportivi come Baggio, Totti, Pantani, fino ai politici Fanfani, Spadolini e perfino Berlusconi”.
Caspita, ma non si sarà mica trattata di una torta per una di quelle feste...?
“No,purtroppo no(ride Pasticcio, ndr)”.
So che ha anche lavorato per varie trasmissioni televisive?
“Tantissime torte, da Sanremo a Ciao Darwin a I Raccomandati a Buona Domenica, ma soprattutto una splendida collaborazione, tutt’oggi attiva, con Mirigliani per Miss Italia, con cui lavoro da 18 anni fornendo la torta ufficiale”.
E adesso la scelta di staccare e tornare a vivere in Valdisieve come le è venuta?
“A 70 anni, dopo oltre cinquanta di lavoro, non potevo più stare a Roma. Adesso vivo a Ferrano da un paio d’anni, e per me è un angolo di paradiso. Nella quiete dei suoi boschi vedere Pelago nella nebbia mattutina è ogni volta uno spettacolo magico”.
Un po’ come le sue creazioni quindi?
“Eh già, ma devo ammettere che mio figlio ha superato di gran lunga il maestro, uno dei tre è infatti a Roma a portare avanti l’attività di famiglia nella pasticceria Bar Luna”.
Ecco, ma perché ha deciso di presentare il libro a Firenze, dopo tanti anni a Roma e in giro per l’Italia?
“Firenze mi ha dato tanto, è qui che è iniziato tutto e poi credo che Palazzo Vecchio sia il posto più bello del mondo per fare una presentazione e sono molto felice ed emozionato per questo privilegio”.
Come si sente alla vigilia dell’uscita del libro?
“Rilassato e nostalgico assieme. Questo libro autobiografico era tutta la vita che volevo farlo e adesso che sta uscendo mi vengono in mente tutti i ricordi di una vita e di quando scrivevo appunti di nascosto con in mente l’idea che un giorno avrei riunito tutto, ed è quello che ho fatto. Il lavoro, i tanti sacrifici, oltre alla fortuna e il successo ho tutto davanti agli occhi e le assicuro che non sto nella pelle. Ringrazio per questo gli sponsor e le amministrazioni di Pelago e del Casentino che hanno patrocinato l’opera, oltre al Comune di Firenze, l’amico Terenzi della Fattoria di Castiglionchio per la festa. Un abbraccio infine alla mia famiglia, e in particolare a mio figlio Stefano, che per l’occasione mi ha preparato una torta gigante a forma di libro e posso dire chel’allievo ha superato di gran lunga il maestro”.
Data recensione: 02/03/2011
Testata Giornalistica: Nuovo Corriere
Autore: Lorenzo Mentuccia