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Il libro edito da Polistampa spiega che il nome della località deriva da Via Regia, la strada principale che attraversa, passando lungo il litorale, tutta la città. “Regia”, perchè la macchia del luogo un

Le sfilate dei carri carnevaleschi, gli storici stabilimenti balneari, la splendida Passeggiata ricca di hotel e locali di divertimento: Viareggio è la perla della Versilia, il cuore pulsante di estati che hanno fatto epoca. Le vecchie cartoline che pubblichiamo in questa pagina ci aiutano a ricreare il clima del bel tempo che fu, mettendo a confronto lo straordinario cambiamento subito dal lungomare. La città si sviluppò alla fine dell’Ottocento da un piccolo agglomerato di case di pescatori. Dalle capanne di pescatori del XVIII secolo alle prime ville degli aristocratici lucchesi, fino al boom del Novecento.

Il libro edito da Polistampa spiega che il nome della località deriva da Via Regia, la strada principale che attraversa, passando lungo il litorale, tutta la città. “Regia”, perchè la macchia del luogo un tempo veniva detta selva regia, appartenendo, come tutte le altre selve litoranee, alla Casa Reale.
La città è caratterizzata da un porto canale, dove sbocca il fiume Burlamacco, emissario del lago Massaciuccoli.
In questa pagina confrontiamo la Passeggiata di oggi con il lungomare degli anni Venti. Dopo la visita della regina Margherita (2 luglio 1902), il lungomare venne intitolato alla sovrana. Ai primi del XX secolo, il piano stradale era ancora sterrato ed era contornato da basse costruzioni stile liberty.
Nella notte tra il 17 e il 18 ottobre del 1917, un grosso incendio incenerì moltissime costruzioni, tra cui la Galleria Nettuno con tutti i suoi negozi, lo chalet Principe, il bagno Nereo. La Passeggiata venne trasformata tra gli anni Venti e Trenta. Ma sono i corsi mascherati a portare Viareggio al centro dell’attenzione durente il carnevale, quando centinaia di migliaia di persone si affollano lungo i viali a mare. I corsi si fanno risalire ufficialmente al 1873, anche se anni prima i viareggini festeggiavano già il carnevale. I primi corsi erano molto semplici, con carri trainati da bovi; poi tutto cambiò e dal 1905 le sfilate si trasferirono sul Viale Regina Margherita e dal 1921 sulla Passeggiata. Anche la costruzione dei carri si è evoluta nel tempo, con opere artisticamente sempre più elaborate.
Nel 1930 nacque la maschera del carnevale detta “Burlamacco”, creazione del pittore viareggino Uberto Bonetti.
Data recensione: 28/07/2006
Testata Giornalistica: Il Tirreno - Firenze
Autore: Mario Lancisi