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Strenna natalizia di prestigio, quella proposta da Polistampa ai suoi affezionati estimatori: le opere del pittore Marcello Scuffi compongono la XV mostra-calendario che l’editore Pagliai ha allestito negli storici locali della Galleria Pio Fedi

La mostra-calendario 2011 delle Edizioni Polistampa dedicata al maestro pistoiese
Strenna natalizia di prestigio, quella proposta da Polistampa ai suoi affezionati estimatori: le opere del pittore Marcello Scuffi compongono la XV mostra-calendario che l’editore Pagliai ha allestito negli storici locali della Galleria Pio Fedi, in via dei Serragli 99 a Firenze. La mostra è stata inaugurata sabato 4 dicembre alla presenza di un folto pubblico e dell’assessore all’istruzione del comune di Firenze Rosa Maria Di Giorgi. “La coscienza del tempo fuggito e il dono del silenzio” è il titolo della rassegna da cui sono state scelte dodici opere per l’elegante calendario 2011. I mesi, le settimane, i giorni dell’anno si traducono, grazie all’abilità di Scuffi, in “pagine” pittoriche di notevole impatto emotivo, per l’anno che verrà. Circhi fantastici, antichi cortili di campagna, circondati dagli amati colli pistoiesi, nature morte di morandiana o sironiana memoria, treni ormai in disuso popolano i quadri che vanno a scandire ogni mese del 2011. Scuffi li ha realizzati in un arco di tempo trentennale; risale infatti al 1980 la“Marina con Monte Marcello”, dipinta a olio su tela di sacco, simbolo di novembre. Sfogliando il calendario, suggestiva è la “Marina” di gennaio, in cui prevalgono i colori ocra e grigio spento ed una linea invalicabile divide cielo e mare. Il “Circo in fondo al paese – Il tirassegno” decora il mese più breve dell’anno, mentre una “Tavolozza realista” ci accompagna nei giorni primaverili di marzo. Una“Vecchia locomotiva” rossa di ruggine è l’emblema di aprile, mentre cupe e maestose montagne sono protagoniste a maggio con le Alpi Apuane e a giugno con la “Montagna di Cézanne”. L’evocativo tendone del circo, tema caro all’artista, ricompare a luglio e settembre. Dedicato a De Chirico è il “Porto canale” di agosto, mentre una “Vecchia tintoria” multicolore domina ottobre. E l’anno va a chiudersi metaforicamente con “vecchi treni in disuso” che con le loro ruote, ora ferme, silenziose e rugginose, abbandonate su binari morti, stanno quasi a simboleggiare il tentativo umano di fermare l’inesorabile scorrere del tempo. Oltre alle 12 opere del calendario, numerosi altri dipinti, sempre caratterizzati dall’armonia geometrica di pieni e di vuoti, di superfici e di volumi, di rette e di cerchi, sono visibili alla Galleria Pio Fedi tutti i giorni fino al 24 dicembre con orario16-19 ed ingresso libero.
Data recensione: 17/12/2010
Testata Giornalistica: Metropoli
Autore: Fabrizio Del Bimbo