chiudi

Si intitola “Sigfrido Bartolini – Nel segno e nel vetro” - l’evento culturale che si andrà adaprire domenica 28 novembre con ben due inaugurazioni, essendo la mostra

Si intitola “Sigfrido Bartolini – Nel segno e nel vetro” - l’evento culturale che si andrà adaprire domenica 28 novembre con ben due inaugurazioni, essendo la mostra alloggiata in altrettanti luoghi differenti: al Centro Espositivo Antonio Berti (via Bernini 57) l’incontro è previsto alle 10.30e sarà seguito alle 12 presso la Soffitta Spazio delle Arti (Piazza Rapisardi10 a Colonnata). Fra gli interventi eccellenti quello del sindaco Gianni Gianassi, del responsabile del gruppo “La Soffitta” Francesco Mariani e della curatrice della mostra Giulia Ballerini. La mostra rimarrà aperta fino al 23 dicembre con i seguenti orari: Centro Berti dal lunedì al sabato 16/19.30, la domenica 10/12 e 16/18.30. “La soffitta”: dal martedì al venerdì 21/23, il sabato 16/19.30, la domenica 10/12 e 16/18.30.

LE OPERE
Al Centro Berti saranno esposte le quattordici riproduzioni, a grandezza quasi naturale, delle suggestive vetrate istoriate che Bartolini ideò e creò per la Chiesa dell’Immacolata di Pistoia, sette dedicate ai sacramenti e sette alle opere di misericordia. Dette vetrate, realizzate presso la ditta Vetrate Artistiche Fiorentine, rappresentano in fondo il testamento di un personaggio di grande rilievo, che nella sua ultima fatica ribadisce la grande abilità incisoria e la modernità del segno che lo hanno sempre contraddistinto. Nello storico salone de “La Soffitta” sarà alloggiata parte della nutrita produzione grafica  con le differenti tecniche, litografia, xilografia, acquaforte. In questo ultimo settore da porre in evidenza sono le figure sulla spiaggia, i casolari, i vicoli, le chiese, ammantati di una poetica rasserenante espressa con un linguaggio espressivo attento e rivolto ad un’evoluzione via via più attualizzata. Fra le xilografie mi piace sottolinearne alcune che, secondo la mia personale interpretazione, sono capaci di rappresentare in toto l’opera di Sigfrido Bartolini, la sua sensibilità, le sue passioni e sono: “La raccolta delle olive”, “Il bovaro”, “La vecchia”, “Il ritorno”, “Casa dell’astrologo”, “Nubi estive”, “Fuori del tempo”. E per quanto riguarda le litografie vorrei mettere in rilievo, per la stessa ragione di cui sopra, “Strada bianca”, “Luna al mattino”, “Casa in Versilia”.

L’ARTISTA
Sigfrido Bartolini nacque a Pistoia, ultimo di tre fratelli, il 21 gennaio del 1932. Insieme a lui nacque la predisposizione al disegno che lo portò a frequentare la Scuola Statale d’Arte di Pistoia. Iniziò giovanissimo ad esporre i suoi disegni e da queste prime mostre prende l’avvio una carriera che lo consacrerà uno dei più importanti grafici del Novecento. Fondamentale l’amicizia con Ardengo Soffici che conobbe nel ‘49 e tramite il quale poté conoscere personaggi di grande levatura come Carlo Carrà, Bruno Cicognani e tanti altri. Illustratore d’eccezione, un vero esperto nell’arte dell’incisione, era uso inserire oggetti simbolici affinché il suo messaggio risultasse in qualche maniera più chiaro, più accessibile. Un esempio: ha rappresentato il sacramento del matrimonio con due alberi uniti tra loro, legati da un nastro e da due anelli, tutti simboli facilmente comprensibili come il fuoco acceso ai piedi delle due creature vegetali a incarnare l’amore, quasi un’esortazione a tenere vive le fiamme con attenzione e cura le stesse che occorrono per mantenere viva evitale l’unione tra due persone: un matrimonio. Venne a mancare il 24 aprile 2007, lasciando una notevolissima produzione artistica.
Data recensione: 26/11/2010
Testata Giornalistica: Metropoli
Autore: Alessandra Bruscagli