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più conoscono Domenico Bigordi (1449-94), ma spesso ignorano che il Ghirlandaio, nome derivato dal padre orafo che produceva ghirlande per le acconciature delle nobildonne toscane, è «solo» il capostipite di una dinastia di artisti-imprenditori che dalla

A Scandicci, dal 21 novembre, una mostra sulla famiglia di artisti che nel Rinascimento dominò la scena fiorentina
I più conoscono Domenico Bigordi (1449-94), ma spesso ignorano che il Ghirlandaio, nome derivato dal padre orafo che produceva ghirlande per le acconciature delle nobildonne toscane, è «solo» il capostipite di una dinastia di artisti-imprenditori che dalla seconda metà del Quattrocento dominò per circa un secolo la piazza rinascimentale fiorentina. Con Domenico infatti operarono i fratelli David (1452-1525) e Benedetto (1458-97), il fratellastro Giovambattista, il cognato Bastiano, il figlio Ridolfo (1483-1561), anch’egli molto noto agli studiosi. Alla loro scuola si formarono decine di artisti, tra cui Michelangelo, e la «bottega» ben presto divenne notissima con la fama di formare «cronisti d’arte», illustratori per immagini di Firenze e della sua civitas.Questo clan ante litteram è ora al centro, per la prima volta, della mostra «Ghirlandaio. Una famiglia di pittori del Rinascimento tra Firenze e Scandicci», organizzata dal 21 novembre al primo maggio 2011 al Castello dell’Acciaiolo di Scandicci, terra d’origine della famiglia, e in altri luoghi. Al Castello dell’Acciaiolo sono ordinate 15 opere, ma sul territorio i visitatori possono visionare numerosi altri dipinti dei Ghirlandaio lasciati in situ: Badia di S. Salvatore e S. Lorenzo a Settimo, chiese di San Colombano, San Bartolo in Tuto e San Martino alla Palma sempre a Scandicci, al Museo di arte sacra di San Donnino a Campi Bisenzio, a quello di San Martino a Gangalandi a Lastra a Signa e ai siti fiorentini di Palazzo Medici Riccardi, Museo degli Innocenti, Palazzo Vecchio, Chiesa di S. Trinita e basilica di S. Maria Novella. L’appuntamento è collegato a due progetti culturali pluriennali, quello della Città degli Uffizi (ideato dal direttore Antonio Natali e teso a dare visibilità al patrimonio conservato nei depositi) e quello di Piccoli grandi musei, organizzato dall’Ente Cassa di Risparmio di Firenze con un comitato scientifico presieduto da Antonio Paolucci (promuove le ricchezze artistiche e monumentali della provincia). I promotori dell’iniziativa, curata da numerosi studiosi, sono oltre a quelli citati i Comuni di Firenze e Scandicci, il Mibac, la Fondazione Romualdo del Bianco. Il programma completo è disponibile sul sito www.ghirlandaio.it, mentre il programma editoriale vede la pubblicazione delle Edizioni Polistampa del catalogo a cura di Annamaria Bernacchioni e delle guide Il Museo di Arte Sacra di San Martino a Gangalandi, a cura di Maria Pia Zaccheddu e Il Museo di Arte Sacra di San Donnino a Campi Bisenzio, a cura di Maria Matilde Simari.
Data recensione: 19/11/2010
Testata Giornalistica: Il Giornale dell’Arte
Autore: Stefano Luppi