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Il concerto del pianista Giuseppe Tavanti nel Teatro dell’Istituto Italiano di Cultura di Vienna è stata un’occasione originale per festeggiare il giorno della Festa della Donna. Un 8 marzo sottolineato da un recital di rare composizioni pianistiche

Il concerto del pianista Giuseppe Tavanti nel Teatro dell’Istituto Italiano di Cultura di Vienna è stata un’occasione originale per festeggiare il giorno della Festa della Donna. Un 8 marzo sottolineato da un recital di rare composizioni pianistiche, ispirate al mondo femminile e firmate da autori che hanno fatto grande il melodramma italiano: Puccini, Verdi, Leoncavallo, Mascagni, Donizetti e anche Alfredo Catalani, grande creatore di Wally e oggi ingiustamente nell’oblio. I brani eseguiti da Tavanti sono compresi in un CD allegato al libro dal titolo Puccini e le donne, un successo editoriale delle edizioni Polistampa di Firenze, che il pianista ha realizzato in collaborazione con due giornalisti del quotidiano italiano La Nazione, ossia Mauro Lubrani e Oriano De Ranieri. Al concerto dell’8 marzo si è parlato anche di questo volume: l’argomento era davvero intrigante, per cui, tra la curiosità generale, Giuseppe Tavanti, fra un gruppo di pezzi e l’altro, ha narrato alcune vicende della vita sentimentale di Giacomo Puccini. C’è da precisare, a scanso di equivoci, che gli autori di Puccini e le donne hanno evitato il facile scandalismo, cui l’argomento pur si prestava, scongiurando il pericolo di scivolare nel banale gossip, oggi fi n troppo alla ribalta delle cronache contemporanee. Il libro, attenendosi ai documenti storici disponibili attualmente, vuole descrivere il tormentato rapporto intercorso tra Giacomo Puccini e l’universo femminile, considerato nella sua complessità. Dapprima gli autori prendono in esame le donne incontrate tra le mura domestiche: la madre, le sorelle ed Elvira, la donna della vita; poi si passa all’analisi delle figure femminili incontrate nel corso della vita, tutti personaggi che poi hanno in qualche modo ispirato il compositore nella realizzazione delle sue opere. Del resto Giacomo era solito affermare che se non era innamorato, non riusciva a comporre musica. Infine, nell’ultima sezione del libro, si parla delle entità femminili che vivono nella musica di Puccini: personaggi delle opere, ma anche figure idealizzate che troviamo nelle sue splendide liriche per canto e pianoforte. Le musiche proposte da Giuseppe Tavanti sono risultate per il folto pubblico intervenuto al concerto illuminanti ed esemplificative sull’argomento “Puccini e le donne”. L’Adagio, scritto quando il compositore lucchese era studente del Conservatorio di Milano e poi utilizzato nell’introduzione sinfonica dell’opera Le Villi, è l’occasione per tracciare uno dei profili femminili descritti nella terza parte del libro. Anna, protagonista dell’opera di esordio del musicista, muore per il dolore causato dall’abbandono del promesso sposo e si trasforma in una delle Villi, divinità dei boschi che attendono i fedifraghi in amore per consumare la loro vendetta. Lo spergiuro in amore ed il tradimento quasi sistematico fu una delle caratteristiche della vita sentimentale di Puccini. Un po’ per indole, un po’ perché ricco, bello, famoso e corteggiato, il compositore fu assai poco fedele in amore. Ragion per cui, il terrore per la vendetta postuma dell’amante tradita fu una delle sue paure più ricorrenti. La versione pianistica dell’ Intermezzo dell’opera Manon Lescaut, particolarmente apprezzata dal pubblico nel concerto dell’8 marzo, fu elaborata probabilmente per la sorella Iginia, divenuta suora di clausura nel convento di Vicopelago con il nome di suor Giulia Enrichetta. Tutte le sorelle di Giacomo erano istruite nella musica in maniera approfondita. Suor Enrichetta, data la clausura, aveva estrema difficoltà a procurarsi degli spartiti musicali nuovi, per cui il fratello provvedeva a passargliene periodicamente alcuni attraverso la grata del convento. I due brani scritti negli Stati Uniti, Piccolo Tango e Foglio d’album, ci riportano ad un’altra fi gura femminile fondamentale, Sybil Seligman, la moglie di un noto banchiere londinese. Sybil, legata a Puccini da un affetto di grande intensità, fu l’ispiratrice dell’opera La fanciulla del West. Aggiungiamo che il Piccolo Tango è una pagina pianistica di grande qualità musicale, riecheggiante lo stile fi nemente esotico che ritroviamo in brani come La soirée dans Grenade, seconda parte della raccolta Estampes di Claude Debussy. Il recital di Giuseppe Tavanti comprendeva, oltre a musiche di Giacomo Puccini, anche composizioni di ambientazione femminile di altri autori italiani. Grande interesse ha suscitato la musica pianistica di Alfredo Catalani, lucchese come Puccini, del quale era più anziano di qualche anno. Lo sfortunatissimo Catalani morì di tubercolosi a trentanove anni, dopo avere riscosso notevoli successi con opere di gran pregio come Wally. Di questo autore, oggi quasi sconosciuto, Tavanti ha eseguito due brani: A sera, pagina di struggente intensità, poi utilizzata come intermezzo sinfonico in Wally, e Se tu sapessi, una vera e propria romanza senza parole dove il musicista dichiara al suo amore ad un’ideale interlocutrice. Entrambe le composizioni, di ispirazione chiaramente chopiniana (Catalani era stato allievo a Parigi del grande pianista Marmontel), nascono dalle frequentazioni del salotto della famiglia Junk; e pare anche che le musiche di Catalani fossero espressamente dedicate alla moglie del padrone di casa, per la quale il musicista nutriva particolare devozione. Altre miniature femminili emerse dal recital di Tavanti sono state quelle delle lettrici della rivista Il secolo illustrato, pubblicazione curata dall’editore musicale Sonzogno. A esse si rivolge Umberto Giordano nel suo brano Nel deserto, il cui fascino esotico doveva avere gioco facile presso le signore musicofile, assai numerose a quei tempi. Il valzer La prima bagnante di Pietro Mascagni allude invece alla prima signorina che, ai primi tepori di maggio, si avventura sulla spiaggia della marina di Livorno: un quadretto delizioso, degno del conterraneo Giovanni Fattori. A conclusione del concerto non poteva mancare il quartetto dell’opera Rigoletto, nella pirotecnica e virtuosistica versione di Franz Liszt, dove il tenore intona Bella figlia dell’amor, vero e proprio inno della seduzione.
Data recensione: 01/01/2010
Testata Giornalistica: Italia & Italy
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