chiudi

Giovedì 15 dicembre, nella Sala Capitolare del Chiostro del Convento di S. Maria sopra Minerva, a Roma, è stato presentato, su iniziativa della Fondazione Nenni e con la partecipazione

Servizi del Giorno
20/12/2005 ore 19.20
Cultura

ROMA\ aise\ - Giovedì 15 dicembre, nella Sala Capitolare del Chiostro del Convento di S. Maria sopra Minerva, a Roma, è stato presentato, su iniziativa della Fondazione Nenni e con la partecipazione del Presidente del Senato Marcello Pera, il libro dell’ex ministro della Difesa Lelio Lagorio "L’ora di Austerlitz. 1980 la svolta che mutò l’Italia. Quando il nostro Paese salì alla ribalta internazionale e le Forze Armate ridestarono l’orgoglio nazionale" (ed. Polistampa, pag.412, euro 18).
Il volume, già presentato al Centro Alti Studi per la Difesa, ha suscitato notevole scalpore. Al centro dell’interesse è soprattutto il rilancio, attuato da Lagorio, della figura di Sandro Pertini come garante di alcune delle scelte più importanti avviate dal ministero della Difesa in quegli anni.
Presenti giovedì anche Stefano Silvestri, presidente dell’Istituto Affari Internazionali, e Giuseppe Tamburrano, presidente della Fondazione Nenni, a mettere in discussione il volume nel suo contesto più propriamente politico, Enzo Bettiza, a cui si deve lo scritto introduttivo de "L’ora di Austerlitz", Antonio Maccanico, che fu collaboratore strettissimo di Pertini, Arrigo Levi, consigliere del Presidente della Repubblica, Vannino Chiti, Coordinatore della segreteria nazionale DS, e Vincenzo Nigro, commentatore di politica estera e militare su "Repubblica".
"L’ora di Austerlitz" è un tempo, il tempo in cui l’Italia conquista un posto di primo piano nella politica mondiale e riscopre l’orgoglio nazionale. Sono i primi anni Ottanta e l’autore ne rievoca i momenti più rilevanti con una impostazione totalmente nuova. In questo "rapporto Lagorio", infatti, le forze armate appaiono in una luce del tutto insolita per la pubblicistica italiana; gli uomini della Difesa sono qui protagonisti attivi della svolta che mutò il Paese alla vigilia del tramonto della Prima Repubblica. Questa è dunque una storia, eccezionale perché mai raccontata in questo modo, di alcuni anni cruciali della nostra vita nazionale visti e vissuti da una postazione di rilievo straordinario. Il libro si conclude con un avviso ammonitore alla politica di oggi. "Molte cose sono cadute - scrive l’Autore - ma Austerlitz è sempre possibile, non è soltanto una vittoria del passato".
L’illustre scrittore Enzo Bettiza, dopo aver letto il manoscritto di Lagorio, ha voluto dettarne la prefazione. "È uno spaccato - scrive - di anni di fuoco, crisi, ristrutturazioni e revisioni; è un rapporto che ci fa capire quanto l’Italia con la sua politica indipendentista ma radicata nell’Occidente abbia contato quale protagonista di prima fila in un momento risolutivo della storia del mondo". (aise)
Data recensione: 20/12/2005
Testata Giornalistica: AISE
Autore: ––