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Piccoli Grandi Musei, giunto alla sesta edizione, è l’itinerario alla scoperta dei musei diffusi della provincia fiorentina e di tutti quei capolavori sconosciuti al grande pubblico. Questa volta ci spostiamo a nord-ovest, pochi chilometri dal centro cit

Piccoli Grandi Musei, giunto alla sesta edizione, è l’itinerario alla scoperta dei musei diffusi della provincia fiorentina e di tutti quei capolavori sconosciuti al grande pubblico.  Questa volta ci spostiamo a nord-ovest, pochi chilometri dal centro cittadino, per insospettati connubi di natura e arte, arredi e architetture, marmi e dipinti, opere sempreverdi e capolavori restaurati. Come in passato è l’Ente Cassa di Risparmio di Firenze a promuove questo ciclo dedicato ai musei minori con un comitato scientifico presieduto da Antonio Paolucci, la collaborazione della Provincia di Firenze, il patrocinio ministeriale e del comune di Firenze, il sostegno della Regione Toscana, i contributi di molte soprintendenze e importanti curatori. Sinergie per un risultato di alta qualità. Il percorso prevede cinque tappe con itinerari alle “ville della delizia”. Inziando da Villa Corsini di Castello - struttura tardo barocca che, dopo l’oblio quale deposto di beni culturali, è rinata come Antiquarium del Museo Archeologico Nazionale di Firenze - scoprirete una nuova sede museale ricca di reperti di varie antichità di cui vi dettaglieremo in uno specifico articolo il mese prossimo.  Sappiate però che vi attende, dopo circa mezzo secolo e restauri delicati, anche il celebre Apollo saettante di epoca romana alluvionato nel 1966 insieme a gran parte del Museo. Struttura architettonica che ricorda le tombe micenee, apre per la prima volta al pubblico la sua sala funeraria circolare dal diametro di cinque metri, la tomba etrusca la Montagnola del VII sec. a.C., certamente tra le maggiori e meglio conservate thòlos dell’Etruria settentrionale. Proseguendo, il giardino della Villa Medicea di Castello è noto tra i botanici per l’inestimabile agrumeto in grandi vasi di cotto che disegna l’alfa e l’omega dell’immenso giardino all’italiana, dove è stata rimontata una copia fedele della rinascimentale Fontana di Ercole e Anteo che sarà inaugurata questo pomeriggio.  Peculiarità dell’itinerario è la proposta di un percorso tra gli agrumi e le tante curiosità botaniche da ammirare tra cui la mitica e unica Bizzarria scoperta nel 1644, nel giardino della Torre degli Agli, della famiglia Panciatichi, alla periferia nord di Firenze. Scomparsa dalla seconda metà dell’Ottocento da ogni giardino d’Europa, è stata ritrovata da Paolo Galeotti nel 1980 e ripropagata nel giardino di Castello.   A livello genetico è un arancio amaro, mentre a livello morfologico presenta i caratteri di ben tre specie diverse di agrumi, il cedro, il limone e l’arancio amaro, contenuti nello stesso frutto. Una rarità che nel Seicento fece invidiare i Medici in tutta Europa!  Poco distante, Villa della Petraia acquistata alla metà del Cinquecento e trasformata in una delle dimore medicee più eleganti.  Qui troverete la mostra “Preziosi tesori in Villa” centrata sull’Incoronazione della Vergine della Bottega di Botticelli appartenente, con tante altre opere eccellenti tutte poco note, al patrimonio dell’ex Conservatorio delle Montalve, congregazione dedita all’educazione delle fanciulle di nobile famiglia. L’impostazione generale del dipinto, con la netta distinzione tra la sfera dell’Empireo dove Dio Padre incorona la Vergine e quella terrena dove è raffigurata una fitta schiera di santi, rispecchia quella di analogo soggetto della pala di San Marco, oggi agli Uffizi, eseguita da Botticelli intorno al 1490.  Il primo riferimento certo a questo dipinto botticelliano oggetto di studi - di cui la Soprintendente Cristina Acidini ha ipotizzato una commissione medicea - è che fece parte degli spostamenti di opere d’arte avvenuti con la soppressione napoleonica e ricordato in una Guida di Firenze del 1842 sull’altare destro della chiesa di San Jacopo di Ripoli.  A conclusione, il Museo Ginori di Sesto Fiorentino, offre “Omaggio a Venere. Il culto della bellezza ideale nei modelli della Manifattura di Doccia” mostra sulla Venere de’ Medici, realizzata in porcellana bianca intorno al 1745, copia del nudo e celeberrimo capolavoro marmoreo della scultura antica, fin dal suo apparire, 1576, nella collezione di Villa Medici a Roma.  Delle opere dell’antichità’ è tuttora tra le più ammirate, ma all’epoca, e per i due secoli seguenti, fu considerata modello esclusivo di bellezza classica, archetipo di femminilità tanto che la stessa Enciclopédie illuminista, alla voce Dessein, la ricorda alle accademie di scultura tra i must da studiare in virtù di quelle perfette proporzioni. Johann J. Winckelmann, la definì “una rosa che, dopo la bella aurora, si schiuda al sorgere del sole”.   Anche il fondatore della manifattura di Doccia, Carlo Ginori, cedette al fascino della bella Venere medicea e pochi anni dopo il debutto (1737) ne mise in produzione la copia in porcellana di grandi dimensioni giunta intatta fino a noi.  L’ingresso è ovunque gratuito per chi possiede lo speciale Coupon PGM 2010 e che permette di visitare anche Palazzo Medici Riccardi oltre a offrire l’itinerario domenicale completo e guidato utilizzando una navetta.  Un vasto programma di iniziative collaterali con appuntamenti culturali e concerti. Ampia la didattica con eventi gratuiti per famiglie e bambini. Per approfondire ogni dettaglio, un bel volume bilingue, edito da Polistampa, è il ventunesimo della collana.
Data recensione: 16/06/2010
Testata Giornalistica: Arte e Arti
Autore: Katty Colzi