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È una mostra molto particolare quella che si inaugura giovedì all’Accademia delle Arti e del Disegno in Piazza San Marco: “Infantàsia. Lo straordinario del quotidiano nei disegni dei bambini

Dalle favole alle paure, dagli animali alle stagioni: due mondi lontani raccontati con la spontaneità dei più

FIRENZE. È una mostra molto particolare quella che si inaugura giovedì all’Accademia delle Arti e del Disegno in Piazza San Marco: “Infantàsia. Lo straordinario del quotidiano nei disegni dei bambini italiani e giapponesi 1938-2004.” L’esposizione resterà aperta al pubblico da venerdì 4 al 30 marzo, tutti i giorni dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19. L’occasione è offerta dal 40º anniversario del gemellaggio tra le città di Firenze e Kyoto, il 3 marzo poi in Giappone è la Festa delle Bambine.
Tutto si lega in questa proposta che rappresenta un incontro speciale tra Occidente e Oriente attraverso un percorso davvero inusuale, complicato eppure immediato come può esserlo ogni cosa che esce dalle mani dei bambini. Ma è anche l’opportunità di riflettere sulla peculiarità del disegno infantile, sul suo significato espressivo e estetico, e sulla sulla sua importanza - oggi molto trascurata - a livello educativo.
La mostra ha anche un elemento poetico in più: oltre ai disegni, da ammirare c’è anche una scelta di fotografie di Fosco Maraini ad alcune scolaresche italiane e giapponesi. Sono scatti d’epoca che raccontano con realismo e partecipazione due mondi uguali e insieme diversissimi. Il nome “Infantàsia” anticipa molto della mostra: infantàsia è una parola inesistente, è un misto di vocaboli diversi. Contiene le parole “infanzia”, “fantasia”, ”Asia”. La proposta è quella di un viaggio nella realtà quotidiana attraverso la lente dell’immaginario infantile, il mondo così appare molto diverso da quello che noi adulti siamo abituati a vedere. Italia di qua, Giappone di là emergono attraverso i racconti dei piccoli che incrociano le loro emozioni e i loro slanci di colore con le esperienze che compiono nell’universo che li circonda.
Ci sono quattro grandi temi che segnano il cammino della mostra: l’immaginario che spazia dalle fiabe tradizionali alle visioni del futuro, al mondo interiore con le sue paure mostruose e le sue emozioni; la strada, intesa come natura che cambia, le stagioni, il cielo, i giardini, la città con le sue architetture, gli autobus, i tetti, i negozi; il lavoro che coinvolge mamme e papà e che per forza racconta di due realtà diverse, lontane come possono esserlo la campagna di Ravenna e il porto di Kyoto; infine gli animali, insetti, pesci, uccelli, abitanti di quel mondo così vicino all’universo infantile. I disegni dei bambini appaiono come delle autentiche istantanee sul Novecento appena passato. Mentre negli anni Sessanta e Settanta l’interesse verso i disegni dei bambini - ricorda Antonio Faeti, illustre pedagogista, che come Marco Fagioli ha curato un saggio nel catalogo edito da Polistampa - era molto alto, non c’è mai stata così poca attenzione verso l’arte infantile come ora. «La mostra - dice Faeti - è una grande occasione per ritrovare certi itinerari, è di per sé un traguardo notevole, ma può essere anche un punto di partenza, un itinerario per rivedere tappe, momenti, figure, problemi, tendenze». Secondo Marco Fagioli, studioso d’arte, per apprezzare in modo nuovo la grafica dei bambini, «bisognava giungere alla scoperta del valore della cosiddetta ‘arte primitiva’ delle culture extraeuropee e all’arte moderna». E nomina cubismo, espressionismo, surrealismo, scultura tribale di Africa e Oceania.
La mostra (che ha ottenuto il patronato del Presidente della Repubblica e il patrocinio di Regione e Provincia) conta numerosi promotori: il Gabinetto Vieusseux, l’Istituto Nazionale di Documentazione per l’Innovazione e la Ricerca Educativa, la Pinacoteca Internazionale dell’età evolutiva Aldo Cibaldi e Comune di Rezzato (Bs), Colezione Levoni e Associazione culturale FeiMo-Contemporary Calligraphy. È stata realizzata in collaborazione con il Comune, la Fondazione Romualdo Del Bianco e la Fondazione Italia Giappone.
Data recensione: 01/03/2005
Testata Giornalistica: Il Tirreno
Autore: Maria Teresa Giannoni