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Un libro che ricostruisce in maniera filologica l’estate livornese 1984, quella ormai passata alla storia come l’estate delle false teste di Modigliani. Un libro che, innanzitutto, ha l’obiettivo di raccontare in maniera originale una parte meno conosciut

Un libro che ricostruisce in maniera filologica l’estate livornese 1984, quella ormai passata alla storia come l’estate delle false teste di Modigliani. Un libro che, innanzitutto, ha l’obiettivo di raccontare in maniera originale una parte meno conosciuta di questa vicenda: non l’ormai celebre “beffa” dei tre ragazzi universitari ma la performance di Angelo Froglia, l’artista che gettò nel fosso livornese due teste scolpite alla maniera di Modì per compiere un’azione estetico-concettuale, con l’obiettivo di mettere in luce i meccanismi insiti nel sistema arte nell’epoca delle comunicazioni di massa.  Si racconta questo nelle pagine di “Alla ricerca di Modì. Angelo Froglia e la performance che mise in crisi la critica” (Polistampa, pp 112, 8 euro), il saggio scritto dalla critica d’arte e giornalista Alice Barontini e uscito nelle librerie a fine marzo, in contemporanea alla mostra su Froglia organizzata al Centro Michon. Un viaggio in bilico tra arte e storia, con tante foto, l’introduzione di Massimo Froglia (fratello di Angelo) e un’illustrazione del giovane artista Riccardo Ruberti sul progetto di una performance inedita di Froglia.  La presentazione del libro avverrà venerdì ore 18 alla libreria Gaia Scienza (via di Franco 12). Apriranno l’incontro con brani jazz in “Omaggio ad Antonio Favilla” (creatore della colonna sonora del video “Peitho e Apate” di Froglia) i musicisti Andrea Lombardo (chitarra) e Nino Pellegrini (contrabbasso). Seguirà un intervento coordinato dalla giornalista Cristiana Grasso con il prof. Giancarlo Bertoncini (docente di letteratura italiana all’Università di Pisa) e l’autrice.
Data recensione: 18/05/2010
Testata Giornalistica: Il Tirreno
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