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E’ ormai lontano il tempo in cui la storia delle donne era una storia “a parte”, fatta di silenziose figure di madri, di sorelle, figlie che divenivano loquaci solo in presenza di un orecchio particolarmente attento e sensibile. Oggi i profili femminili e

E’ ormai lontano il tempo in cui la storia delle donne era una storia “a parte”, fatta di silenziose figure di madri, di sorelle, figlie che divenivano loquaci solo in presenza di un orecchio particolarmente attento e sensibile. Oggi i profili femminili entrano a pieno titolo nella riconfigurazione del passato, anche quando apparentemente si toccano ambiti dove la presenza maschile è dominante e predominante, prima fra tutte la sfera politica, sia nell’accezione di esercizio del potere sia in quella di ricerca del consenso. In particolare, la riconsiderazione della storia politica avvenuta nel corso degli ultimi vent’anni, con l’accento posto sulle “forme dell’azione politica” all’interno degli spazi cortigiani, ha reso evidente come sia impossibile prescindere dall’analisi delle biografie delle donne, dei loro comportamenti, delle scelte che fanno o che sono costrette a subire per comprendere l’articolazione del potere politico, il suo dispiegamento e la sua capacità di permeare gli spazi pubblici e privati. Tale consapevolezza costituisce la base dalla quale muovono in generale tutti gli studiosi chiamati a discutere al convegno dedicato alle donne Medici nel sistema europeo delle corti.. XVI-XVII secolo, i cui atti sono contenuti in due poderosi volumi curati da Giulia Calvi e Riccardo Spinelli. I diversi contributi, divisi nelle sezioni tematiche (Il ritorno delle donne nel sistema di corte; Sacralità e religione; Nelle corti italiane ed europee; Stili e spazi di governo; Fra letteratura e storia; Produzione del simbolico e quotidianità a corte) guardano alla famiglia Medici concentrando l’ attenzione sia sulle gentildonne del casato, sia su quelle giunte a Firenze da altre corti europee in occasione delle nozze: si mette così in risalto il ruolo delle donne nelle corti di antico regime, non solo come pedine di alleanze politiche cementate dalle unioni matrimoniali, ma anche quali tramiti di cultura, in grado di veicolare gusti e comportamenti da un capo all’altro dell’Europa. Il risultato del lavoro è di grande impatto, tanto per l’arco cronologico preso in considerazione, pari alla durata – secolare – del dominio mediceo in Toscana, quanto per la varietà dei temi affrontati. Prendere in considerazione l’universo cortigiano, infatti, significa misurarsi con un ampio ventaglio di argomenti, da quelli più strettamente legati alla politica quali le trattative matrimoniali e gli accordi familiari, ad altri ugualmente importanti per l’affermazione del casato nei confronti dei pari e dei sudditi (i comportamenti quotidiani, le abitudini cerimoniali, le propensioni religiose, lo stile del culto, il gusto artistico, l’opera di mecenatismo e così via). Particolarmente rilevante appare, tra le altre, la sezione “Fra letteratura e storia”, dove si analizzano le fortune postume delle donne Medici, le cui vicende storicamente documentate sono spesso divenute aristocratica materia di finzione letteraria, in grado di assicurarne la memoria in maniera diretta e coinvolgente: tema, quest’ultimo, che, in linee più generali, merita ulteriori riflessioni, data la particolarità del momento attuale, in cui lo storico è chiamato non solo a ricostruire il passato in maniera scientificamente impeccabile ma anche a misurarsi con le nuove forme di comunicazione, che esigono una materia opulenta e fascinosa. I volumi sono dedicati ad Alessandra Contini Bonacossi, promotrice dei lavori del convegno prematuramente scomparsa: piccolo omaggio a una studiosa che, più di tanti altri, nel corso degli ultimi anni ha contribuito a scrivere delle donne non una “storia a parte” ma una parte rilevante della storia moderna, toscana ed europea.
Data recensione: 01/01/2009
Testata Giornalistica: Quellen Und Forschungen
Autore: Nicoletta Bazzano