chiudi

Un tuffo indietro nel tempo all’estate del 1984, passata alle cronache di tutto il mondo come l’estate delle “false teste di Modigliani”. È il tema del libro “Alla ricerca di Modì. Angelo Froglia e la performance che mise in crisi la critica” di Alice Bar

Un tuffo indietro nel tempo all’estate del 1984, passata alle cronache di tutto il mondo come l’estate delle “false teste di Modigliani”. È il tema del libro “Alla ricerca di Modì. Angelo Froglia e la performance che mise in crisi la critica” di Alice Barontini, edizioni Polistampa.  L’autrice analizza la portata artistica del gesto del pittore livornese Angelo Froglia (morto a soli 41 anni) che lanciò nei fossi della città due teste abbozzate alla maniera di Modigliani proprio mentre, in occasione del centenario dalla nascita dell’artista, si ricercavano le sculture che, secondo una leggenda, Modì avrebbe gettato in acqua.  Una volta ritrovate le statue (non solo quelle di Froglia ma anche quella della celebre burla dei tre ragazzi) critici autorevoli le attribuirono a Modigliani, dando così vita al primo scandalo mediatico in campo artistico.  «L’idea di scrivere questo libro - spiega Alice Barontini - è nata a seguito di alcuni articoli realizzati la scorsa estate per il Tirreno: mi accorsi infatti che, dopo ventisei anni, la maggior parte delle persone continua ad associare la vicenda del 1984 alla sola beffa dei tre ragazzi, dimenticandosi del gesto del Froglia. Nel libro si vuol compiere una cesura netta tra la burla dei giovani, simpatica ma priva di un supporto ideologico, dal gioco intellettuale dell’artista. L’operazione di Froglia si riallacciava, infatti, a quelle di artisti concettuali e performer contemporanei e aveva l’interessante scopo di mettere in luce i meccanismi alla base del sistema arte e di sottolineare l‘influenza che oggi i media giocano nel nostro modo di intendere la verità».  Un libro assolutamente privo di polemiche - assicura l’autrice - con l’unico obiettivo di analizzare una performance artistica che, fatta eccezione per pochissimi casi, raramente è stata considerata come tale. «L’operazione di Froglia - continua Barontini - si muove da un concetto per certi versi non così diverso dalla Merda d’artista di Piero Manzoni o dall’Orinatoio di Marcel Duchamp dove, nonostante tutto, è insita una certa ironia nei confronti degli appetiti feticisti che ruotano intorno all’opera d’arte».  Ricco di immagini e aneddoti, anche inediti (come un progetto di Froglia mai realizzato che coinvolgeva il mausoleo di Ciano), il libro parte da una rilettura della vicenda in funzione della performance e finisce con l’analisi dell’operazione e del videotape “Peitho e Apate. Della persuasione e dell’Inganno” che Froglia presentò con successo al Festival del Cinema di Torino. Nel libro anche un’illustrazione dell’artista livornese Riccardo Ruberti.  Il 23 marzo alla galleria Michon di Livorno sarà inaugurata la mostra “Angelo ritrovato”, dedicata a Froglia, con un omaggio di Michael Rotondi.
Data recensione: 20/03/2010
Testata Giornalistica: Il Tirreno
Autore: ––