chiudi

Un viaggio alla ricerca dei tabernacoli restaurati. E non solo. È quanto propone il libro a cura di Doretta Ermini e Chiara Sestini dal titolo «Sulle tracce dei tabernacoli restaurati. Storia e curiosità fiorentine». Le curatrici, con un linguaggio piacev

Un viaggio alla ricerca dei tabernacoli restaurati. E non solo. È quanto propone il libro a cura di Doretta Ermini e Chiara Sestini dal titolo «Sulle tracce dei tabernacoli restaurati. Storia e curiosità fiorentine». Le curatrici, con un linguaggio piacevolmente divulgativo, hanno evidenziato la connessione tra le opere e il contesto urbano, oltre a segnalare il prezioso restauro, avvenuto tra il 2001 e il 2009, e condotto da eccellenti professionisti che qui trovano il giusto apprezzamento. La pubblicazione è stata presentata ieri dagli Amici dei Musei, nel Salone IV Novembre. Il volume è un agile strumento per avvicinare il lettore a una realtà culturale che connota in modo eccezionalmente ampio il tessuto urbano fiorentino. Un tempo i tabernacoli si chiamavano «marginette» , perchè posti ai margini delle strade, usati sia come redenzione del viandante ma soprattutto come unica fonte luminosa. Lassù in alto, anneriti dal tempo, minacciati dall’inquinamento, spesso danneggiati dall’incuria o dagli atti vandalici, i tabernacoli che adornano le strade fiorentine sono i resti ingrigiti della straordinaria vita quotidiana che sopravvive per le vie. Ricchi di valenza storica, artistica e spirituale, nei secoli passati sono stati i punti focali del sistema viario per la loro ubicazione (in genere sui crocicchi o agli imbocchi delle grandi direttrici «extra moenia»), per le lampade che rappresentavano pressoché l’unico sistema di illuminazione pubblica, per le funzioni religiose che si celebravano sulle loro mense d’altare, per la memoria di eventi che ne avevano determinato l’origine. Oggi sono un prezioso patrimonio da salvaguardare con rispettosa cura. Il libro raccoglie 41 schede illustrative che il Comitato per il Restauro e il Decoro dei Tabernacoli prepara e distribuisce in occasione delle inaugurazioni dei restauri. Schede che mirano soprattutto a evidenziare, in forma liberamente colloquiale, le connessioni esistenti fra il monumento stesso e il contesto urbano in cui esso si trova collocato. In appendice sono proposti dieci agevoli itinerari da intraprendere alla scoperta – o alla riscoperta- di un tesoro di cultura e tradizioni cui ogni fiorentino dovrebbe sentirsi legato, ma il cui approccio potrebbe senza dubbio giovare anche a occasionali visitatori che volessero meglio capire l’anima della città che li ospita.
Data recensione: 26/02/2010
Testata Giornalistica: La Nazione
Autore: ––