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C’è un’altra Firenze, in città, più nascosta e meno altisonante rispetto alla capitale dell’arte di cui parlano le guide turistiche, ma non per questo meno radicata o importante. È la Firenze della solidarietà e dell’integrazione, dell’accoglienza e della

In un libro secoli di solidarietà, fede, culture
C’è un’altra Firenze, in città, più nascosta e meno altisonante rispetto alla capitale dell’arte di cui parlano le guide turistiche, ma non per questo meno radicata o importante. È la Firenze della solidarietà e dell’integrazione, dell’accoglienza e della partecipazione: un mondo che oggi trova i suoi momenti principali nell’esperienza delle comunità di base (l’Isolotto, le Piagge) ma che ha le sue pagine scritte nelle fondamenta stesse della città, dalla rivolta dei Ciompi alle vicende storiche della Repubblica fiorentina. Una Firenze che sembra aver vissuto una nuova esplosione sette anni fa, nei giorni del Forum Sociale Europeo del novembre 2002. Proprio a quell’esperienza è legato il libro Firenze crocevia di culture (Polistampa), a cura della comunità dell’Isolotto, della fondazione Michelucci e dell’Archivio del movimento di quartiere, che sarà presentato oggi nella Sala Affreschi di Palazzo Panciatichi (ore 17, v. Cavour 4) con la partecipazione, fra gli altri, del presidente toscano Claudio Martini.
Si tratta della riedizione, aggiornata e ampliata, di un opuscolo che fu distribuito in 30mila copie durante il Forum, per offrire ai giovani che arrivavano da tutto il mondo una vera e propria guida alla città alternativa a quelle ufficiali ma altrettanto densa di riferimenti storici e culturali. Firenze crocevia di culture mescola aspirazioni «alte» e «basse», «affiancando l’opera degli intellettuali alle testimonianze dirette della gente, come teorizzò Gramsci», spiega Enzo Mazzi della comunità dell’Isolotto. Il libro comprende mappe storiche che analizzano, ad esempio, la distribuzione dei luoghi religiosi in città, la proliferazione di strutture dedicate all’accoglienza (nel Quattrocento erano oltre 40), la geografia delle scuole per gli stranieri. E poi una serie di foto d’epoca che raccontano quel protagonismo popolare che, dai Ciompi in poi, caratterizzò la vita cittadina: dal ruolo di tanti fiorentini nella Resistenza e nella Costituente (Calamandrei, La Pira, Teresa Mattei) fino al movimento operaio degli anni ’50 e ’60, passando per il ’68 e la Pantera. Un percorso culminato nel Forum del 2002, all’insegna dello slogan «Un altro mondo è possibile», ma di cui oggi si leggono a malapena le tracce. «Eppure l’aspirazione della città alla pace, alla solidarietà, all’incontro è ancora molto viva. Per questo il libro, oltre che una guida, vuole essere uno strumento di speranza».  
Data recensione: 21/01/2010
Testata Giornalistica: La Repubblica
Autore: Gaia Rau