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Firenze, 3 dic. - (Adnkronos) – “Non posso vivere così, perché non dormo e non mangio...”. Non sono le parole di un personaggio da soap opera, nemmeno le frasi tratte da uno degli ultimi libri di successo sugli amori adolescenziali

Firenze, 3 dic. - (Adnkronos) – “Non posso vivere così, perché non dormo e non mangio...”. Non sono le parole di un personaggio da soap opera, nemmeno le frasi tratte da uno degli ultimi libri di successo sugli amori adolescenziali: è lo sfogo, invece, scritto quasi quattrocento anni fa da Livia Vernazza a Don Giovanni de’ Medici in una lettera particolarmente intima e toccante contenuta nell’epistolario tra i due amanti. Il carteggio, finora inedito, è stato recuperato all’Archivio di Stato di Firenze dallo storico irlandese Brendan Dooley, professore di Studi sul Rinascimento all’University College Cork in Irlanda e autore di diversi studi sulla cultura italiana ed europea della prima età moderna. Pubblicata da Polistampa con il titolo “Amore e guerra nel tardo Rinascimento. Le lettere di Livia Vernazza e Don Giovanni de’ Medici” (pagine 160, euro 15), l’opera sarà in libreria da metà dicembre. È il 1617 e Don Giovanni, condottiero figlio del Granduca di Toscana Cosimo de’ Medici, è impegnato nella difesa di Gradisca contro gli Uscocchi di Segna. A casa lo aspetta Livia, la donna amata, tormentata dalla lontananza del futuro marito e ancor di più dai sospetti di tradimento (“ti prego di fare in modo che costei mi capiti tra le mani”, arriva a scrivere riferendosi alla presunta rivale). Ma non ci sono solo le pene d’amore in questo carteggio, che rappresenta un autentico spaccato della vita nel tardo rinascimento: le lettere parlano di molti argomenti domestici, come la raccolta dell’uva, il commercio del vino, i rapporti con la servitù, i problemi amministrativi delle proprietà. E ovviamente la guerra, quasi onnipresente, che tiene lontani i due amanti.
Le lettere per la prima volta pubblicate, significativa testimonianza dei rapporti tra un uomo e una donna nel tardo Rinascimento, costituiscono una delle più preziose fonti della storia della famiglia, delle donne, della società in età moderna, ha detto lo storico Dooley. Lei era la figlia di un materassaio genovese, lui un principe appartenente alla dinastia medicea e figlio naturale di Cosimo I. La relazione tra Livia Vernazza e Don Giovanni de’ Medici non era nata sotto i migliori auspici. Tuttavia continuò per undici anni, sempre più contrastata dalla famiglia di Giovanni, fino a quando la coppia legalizzò la scandalosa unione con il matrimonio avvenuto nel 1619 a Venezia. Il libro propone le lettere dei due amanti, con un saggio che le inserisce nel contesto storico e ne enfatizza l’importanza. Ricche di dettagli riguardanti persone, località ed eventi del tempo, le missive esprimono anche, in modo molto intenso, i sentimenti dei due protagonisti. Grazie all’elevato stile letterario, lo scambio epistolare sembra quasi un racconto, un romanzo di vita quotidiana in un mondo travagliato da cambiamenti profondi e spesso violenti. Recentemente ritrovate in diversi fondi dell’Archivio di Stato di Firenze, le lettere sono una delle testimonianze più vivaci e sincere dei rapporti tra un uomo e una donna nel tardo Rinascimento, un documento prezioso e unico per il repertorio di fonti sulla storia della famiglia, delle donne e della società.
Data recensione: 03/12/2009
Testata Giornalistica: AdnKronos
Autore: ––