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Austerlitz 1980. Un paragone tra la più grande vittoria di Napoleone e l’Italia di due secoli dopo, quella dei primi anni della presidenza Pertini,

Austerlitz 1980. Un paragone tra la più grande vittoria di Napoleone e l’Italia di due secoli dopo, quella dei primi anni della presidenza Pertini, con particolare riguardo al ruolo e all’evoluzione qualitativa della classe militare. Il «sole di Austerlitz», che i soldati napoleonici videro sulle truppe austro-russe il 2 dicembre 1805, fu lo stesso che venne salutato in Italia nei primi anni ’80, come testimonianza di un positivo cambiamento in atto nel paese.
Ne parla in un libro testimone d’eccezione di quel periodo, Lelio Lagorio, a quel tempo ministro della difesa, già sindaco di Firenze e primo presidente della regione Toscana. Il saggio L’ora di Austerlitz. 1980 La svolta che cambiò l’Italia, uscito nei giorni scorsi nelle librerie (Edizioni Polistampa), è stato presentato ieri sera al Circolo Ufficiali Unificato davanti a numerosi esponenti del mondo accademico, militare e letterario. «Nella storia della Reepubblica italiana – si legge nell’introduzione – c’è un momento che studiosi e commentatori non hanno ancora esaminato del tutto. Si tratta della svolta che si verificò a cavallo degli anni Ottanta. Emerse allora un’Italia di tipo nuovo. Lo Stato, da lungo tempo impacciato dalle incertezze del quadro politico, si rivelò improvvisamente capace di qualche energia, che, dopo la catastrofe della seconda guerra mondiale aveva sepolto ogni valore nazionale, riscoprì che l’Italia poteva avere un ruolo in campo internazionale e che un certo orgoglio italiano, dato per perduto o disperso, poteva tornare a prendere il suo posto nella vita collettiva».
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Data recensione: 01/11/2005
Testata Giornalistica: Il Giornale della Toscana
Autore: Sandro Addario