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Uno degli ulivi più antichi dell’età di tremila anni circa, il melo più vecchio del mondo, il pero più grande d’Europa, un castagno (quasi 9 metri di circonferenza) nel cui interno è stata ricavata

Uno degli ulivi più antichi dell’età di tremila anni circa, il melo più vecchio del mondo, il pero più grande d’Europa, un castagno (quasi 9 metri di circonferenza) nel cui interno è stata ricavata un’osteria. Sono soltanto alcuni esempi dei tanti alberi monumentali storici d’Italia, che si possono ammirare in immagine grazie ad una mostra fotografica e pomologica (chiude il 18 novembre) realizzata nella sede degli Uffizzi con la collaborazione dell’Accademia dei Georgofili, i massimi esperti in scienze agronomiche e ambientali, dell’Università di Firenze e la Fondazione Slow Food per la Biodiversità.
I curatori (Elvio Bellini e Sergio Guidi) hanno raccolto le immagini di oltre cento alberi di grande valore, alcuni dei quali ultramillenari, che fruttificano ancora. Insomma, il nostro Paese non ha solo splendidi monumenti storici che lo rendono unico al mondo, ma anche monumenti naturali altrettanto unici. Le regioni più rappresentate sono la Toscana e l’Emilia Romagna, seguite da Sicilia e Trentino Alto Adige.
Qualche esempio? Uno dei più curiosi è il castagno dell’«Osteria del Bugeon», albero della circonferenza di otto metri e sessanta centimetri, che si trova nell’Appennino bolognese, in località Badi, vicino ai laghi del Brasimone. Il suo nome deriva dal fatto che, all’interno del tronco cavo, qualche secolo fa era stata ricavata un’osteria capace di ospitare fino a dieci persone, sedute sulla panca costruita lungo la circonferenza interna dell’albero.
Notevole anche l’«Olivo di Trevi»: nove metri di circonferenza, età stimata millesettecento anni. E’ uno dei più grossi olivi d’Italia. Gli esperti botanici affermano che si tratta di una varietà di ulivo affine al maraiolo, molto diffusa in quel territorio e che conferisce all’olio un colore verdastro e un profumo intenso.
Le foto raccolte in un volume che verrà pubblicato dalla Polistampa di Firenze, rappresentano i «giganti verdi», i patriarchi dei nostri boschi piante antichissime, spesso legate ad avvenimenti storici, religiosi o a credenze popolari. A volte si tratta di specie botaniche di particolare pregio, da conservare per il vaolre paesaggistico e genetico. «In alcune regioni – spiegano Bellini e Guidi – questi alberi sono tutelati da apposite leggi, ma è compito di noi tutti garantirne la sopravvivenza, affinché anche i nostri figli possano ammirarli e difenderli. Ecco l’obiettivo della mostra e del volume che sarà pubblicato».
Data recensione: 06/11/2005
Testata Giornalistica: La Stampa
Autore: Gianni Stornello