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Italiano, tu oggi hai la possibilità di avere la testimonianza diretta di chi ha sparato, ucciso, deportato, violentato, di chi ha fatto quella cosa che il mondo chiama pulizia etnica, un mostro

MESTRE -"Italiano, tu oggi hai la possibilità di avere la testimonianza diretta di chi ha sparato, ucciso, deportato, violentato, di chi ha fatto quella cosa che il mondo chiama pulizia etnica (...) un mostro, un signore di mezza età del tutto anonimo, normale, come normali eravamo tutti noi, dalla Slovenia alla Macedonia. Noi Jugoslavi eravamo normali, prima di prenderci a cannonate". E’ un passo del libro di Fabio Amadi, "L’uomo dei Balcani" (Selezione Narrativa Polistampa, euro 8) che da solo vale l’intera fatica di questo scrittore di Marghera che, grazie ad un "innocente e bucolico" viaggio in mare in barca a vela - tra le isole Incoronate e l’isola di Brioni - ci fa scoprire la realtà di una terra che si è massacrata da sola. Amadi racconta di come si possa arrivare ad odiare - e ad ammazzare - il più caro amico. Ma Amadi descrive anche un mondo affascinante, nonostante tutto, anche se ha visto da vicino il peggio del peggio. E così la guerra fratricida in Jugoslavia viene raccontata da Amadi con una levità - che non è leggerezza - inconsueta, che permette di capire, nel profondo, che cosa possa succedere quando vengono a mancare i principi della tolleranza e della comprensione. Tra popoli, tra razze, tra vicini di casa. Ma è un tuffo nell’incubo della guerra, temperato da un racconto di viaggio, che lascia spazio al respiro, che toglie di mezzo il "magone" che altrimenti perseguiterebbe il lettore dall’inizio alla fine visto che delle tragedia di un popolo sta scrivendo Amadi. Il libro verrà presentato mercoledì 23 novembre alle 18 nella biblioteca di Marghera. Con Fabio Amadi - laureato in Scienze dell’educazione, nella vita è un funzionario dell’assessorato alle Politiche sociali - ci saranno Gianfranco Bettin - che ha scritto la prefazione del libro - l’assessora alle Politiche sociali, Delia Murer e don Albino Bizzotto.
Data recensione: 17/11/2005
Testata Giornalistica: Il Gazzettino On line
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