chiudi

Giorgio Batini, uno dei più popolari giornalisti e scrittori toscani, è morto la notte scorsa, nel sonno, nella sua casa di Firenze all’età di 86 anni. A lungo giornalista di punta de «La Nazione», nel 1980 Batini è stato tra i

Giorgio Batini, uno dei più popolari giornalisti e scrittori toscani, è morto la notte scorsa, nel sonno, nella sua casa di Firenze all’età di 86 anni. A lungo giornalista di punta de «La Nazione», nel 1980 Batini è stato tra i fondatori della rivista «Toscana qui» dell’editore Bonechi. È autore di una vasta bibliografia quasi tutta dedicata a far conoscere vicende, personaggi, luoghi e tradizioni della sua amata Toscana.L’annuncio della scomparsa è stato dato ieri dalla famiglia e dall’editore Antonio Pagliai di Polistampa, con cui Batini ha pubblicato negli ultimi anni dodici libri. I funerali si svolgeranno oggi alle ore 15 nella Chiesa del Sacro Cuore in via Capo di Mondo a Firenze.Nato il 25 agosto 1922 a Reggello, nella campagna fiorentina, Giorgio Batini si laureò in legge all’Università di Firenze ed iniziò giovanissimo la carriera di giornalista, prendendo a maestro il “toscanaccio” Curzio Malaparte. Batini è stato capocronista e inviato «La Nazione», corrispondente e collaboratore di importanti giornali per oltre mezzo secolo. Nel 2008 ha pubblicato l’autobiografia La mia vita attraverso 67 anni di giornalismo (Polistampa editore).Batini ha vinto prestigiosi premi giornalistici, ha collaborato con le case editrici fiorentine Vallecchi e Bonechi ed ha firmato oltre cinquanta volumi (editi tra Vallecchi, Bonechi e Polistampa) sui più diversi temi dall’arte all’antiquariato, alla storia, alla natura, alle tradizioni, al costume popolare, al folklore, agli itinerari turistici, alle curiosità di Firenze e della Toscana.Successo ha ottenuto con i volumi su particolari argomenti come i fantasmi italiani, il brigantaggio, le lapidi singolari, le scritte antiche sui muri, le faide comunali, le abitudini degli Etruschi, gli eventi prodigiosi avvenuti in Toscana. Un mese fa da Polistampa è uscito il suo ultimo libro, La Toscana delle Balene. Quando grandi cetacei, squali, e sirene popolavano le acque marine che si stendevano tra Grosseto, Pisa, Livorno, Lucca, Firenze e Siena.Tra i suoi libri pubblicati da Polistampa figurano Beati loro. Vita, morte e miracoli di Santi e Beati della Toscana (2001), Il Gran Barone. Piccole storie di grandi toscani (2002), La zia Ermellina. Cinque storie da non credere (2003), Capitani di Toscana (2005), Do svidànija. Memorie di un viaggio nella Russia di Kruscev (2006), Toscana magica. Miti, leggende, prodigi che resistono al tempo (2007) e Per chi suona la Toscana. Storie curiose di campane e campanili (2008).Presso l’editore Bonechi Batini ha pubblicato tra gli altri volumi Toscanacci. Storie curiose delle risse di campanile (1988), Toscana tra storie e leggende (1989), Toscanissima. Viaggio tra segreti, misteri e curiosità di una terra straordinaria (1991), Il fiume racconta. Viaggio nella Toscana dei fiumi (1993), Giocavamo per la strada (1994), Il pianto della Madonna (1995), A due passi dal mare. Itinerari per gite dalle spiagge della Versilia (1995), Buon appetito Toscana (1999). Nella biografia di Batini compaiono anche I pinguini dell’Adriatico. Avventure di un ragazzo toscano degli anni Trenta (Lo Gisma 2000) e Gli alberi della fede in Toscana (Le Lettere 1998).Non solo cordoglio ma anche affetto, stima e riconoscenza per un “protagonista di vita e di professione”. Sono i sentimenti che ha espresso il presidente del Consiglio regionale Riccardo Nencini appresa la morte dello scrittore e giornalista toscano Giorgio Batini. “Esce di scena – ha dichiarato Nencini – un toscano di razza, come altri, grandissimi, questa terra ne ha avuti: talenti curiosi e intraprendenti, pieni di voglia di fare e di giusta, orgogliosa toscanità”. Batini, continua il presidente, “è stato un giornalista e scrittore appassionato, il cercatore e cantore delle tante storie e cronache che ci ha regalato in oltre mezzo secolo di professione”. Oggi “se ne va un uomo che è stato capace di interpretare i migliori valori della nostra tradizione e i più immediati tratti della contemporaneità; un giornalista al quale dobbiamo la gratitudine e la stima che si riserva a chi, pertinacemente, ha scelto la propria terra, la Toscana, come luogo da raccontare, scoprire, arricchire”.Anche lo storico Luciano Artusi esprime sentimenti di sincero cordoglio: “Ricordo con grande affetto lui e tutta la sua famiglia, bellissima, legata. Suo padre era colonnello, è stato provveditore e maestro di campo del calcio storico. Ricordo quando Giorgio scrisse il suo primo libro, che parlava di antiquariato; doveva consegnarlo entro breve tempo e aveva bisogno di tranquillità, per questo Riccardo Melani gli dette una stanza in piazza Duomo. Ci siamo sentiti recentemente per il libro sulle campane. Lui ha dato tanto a Firenze e alla Toscana, andava a cercare e trovava notizie e aneddoti molto interessanti.”
Data recensione: 08/04/2009
Testata Giornalistica: Il Giornale della Toscana
Autore: Antonio Patruno