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Signorina Rosina di Antonio Pizzuto esce nel 1956 per l’editore Macchia, ma non ha fortuna. Passa però per mani importanti: da Bazlen a Solmi, il romanzo arriva in quelle di Bilenchi e Luzi, che stanno allestendo la collana

Signorina Rosina di Antonio Pizzuto esce nel 1956 per l’editore Macchia, ma non ha fortuna. Passa però per mani importanti: da Bazlen a Solmi, il romanzo arriva in quelle di Bilenchi e Luzi, che stanno allestendo la collana «Narratori  Italiani» per l’editore Lerici. “Noi si lesse, e perdinci!” dirà il secondo. Negli anni del Pasticciaccio e della Cognizione del dolore, Signorina Rosina tuttavia, anche nell’edizione Lerici, è ignorato dal pubblico. La “situazione magazzino” al 30/06/1963 è eloquente: delle 1811 copie stampate, ne sono state vendute, in due anni, solo 213, e 25 sono state regalate. Non andrà meglio con Si riparano bambole – 111 copie vendute – e con Ravenna, 520 alla stessa data. Proprio nel 1963, l’11 di ottobre, Antonio Pizzuto scrive alla figlia Giovanna: “Mi è spuntato come aggigghia sulle patate, un nuovo ammiratore, il prof. Gianfranco Contini dell’Università di Firenze: a seconda lettera già ci diamo del tu. Di questo passo me lo vedrò spuntare un giorno cu a granatiera sfigghiata”. Contini diventa uno dei più grandi ammiratori dello scrittore siciliano, “inventore di una lingua che mescola latinismi ciceroniani e vocaboli marinettiani” come scrive Cesare Angelini in una lettera del 18 agosto 1967 a Giuseppe Prezzolini. Nella Letteratura dell’Italia unita 1861-1968, Contini riserva un buono spazio a Pizzuto ma esclude Attilio Bertolucci e confina Giorgio Bassani in una nota. Poi di Pizzuto si innamora Alberto Mondadori, che con il suo Saggiatore offre al siciliano il 20 per cento delle vendite dei suoi libri. Nel 1969 il Saggiatore pubblica Testamento e di lì arriva a varare, nel 1972, la collana «Opere di Antonio Pizzuto» senza però riuscire a mutare la fortuna di quegli scritti, che oggi sarebbero quasi dimenticati senza il lavoro di studiosi come Antonio Pane e Gualberto Alvino.
Data recensione: 21/03/2009
Testata Giornalistica: Alias
Autore: Andrea Gentile