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Stiamo parlando di un libro che rievoca Giordano Goggioli e la straordinaria stagione sportiva di una regione come la Toscana nel cuore del Novecento.

Un libro, una biografiaStiamo parlando di un libro che rievoca Giordano Goggioli e la straordinaria stagione sportiva di una regione come la Toscana nel cuore del Novecento.  Chi, per invidiabili ragioni anagrafiche, non ne ha mai sentito nemmeno parlare, non può immaginare l’avventura umana e professionale di un grande giornalista sportivo che, in quella stagione, ha vissuto via via tra esperienze da considerare, nel contesto di una sola esistenza, più uniche che rare: vittorioso campione di nuoto e pallanuoto, formidabile cronista ed organizzatore impareggiabile in un grande quotidiano, e, a carriera giornalistica compiuta, dirigente entusiasta e creativo di una giunta regionale del Comitato Olimpico. Senza contare un talento naturale di limpido scrittore ed una cordialità nei contatti scevra di qualsiasi presupponenza.
Non a caso gli autori di questa singolare biografia sono un anziano e un giovane collaboratore di Giordano: Raffaello Paloscia e Massimo Sandrelli, due di quegli allievi che il direttore dei servizi sportivi della “Nazione” di Firenze chiamava i suoi “giovanottini”.
Il libro non costituisce una biografia classica del personaggio, ma piuttosto una serie di messa a punto delle sue esperienze, arricchite da testimonianze autorevoli e soprattutto da articoli dello stesso Goggioli. Il libro si sofferma invece, e a ragione, su quella che può sembrare un’uscita goliardica del nostro compianto amico e che, al contrario, ne rappresenta perfettamente la tensione appassionante per la sua città e per la sua responsabilità di dirigente sportivo. Corre l’anno 1966, e il 4 novembre, un drammatico cataclisma si abbatte su Firenze rovesciando sulla città le acque dell’Arno fuoriuscite dagli argini, in un vortice melmosa che trascina con sé alberi, carri, automobili, rovinando persino qualcuna delle preziose opere d’arte custodite nel centro e provocando non poche vittime. Tragedia che commuove il mondo intero e mobilita centinaia di volontari, anche giovanissimi, nell’opera di ricostruzione e di assistenza alla popolazione. Danni gravi subiscono anche gli impianti sportivi, dallo stadio alla Rari Nantes Florentia, ed è proprio questo aspetto dell’evoluzione che suggerisce a Giordano l’idea di lanciare, dalle colonne del suo giornale, la proposta sensazionale di organizzare proprio a Firenze l’edizione 1976 delle Olimpiadi. Per quanto irrealizzabile, la proposta suscita un’enorme sensazione mobilitando lo stesso presidente del CIO Avery Brundage e finisce per tradursi in un cospicuo finanziamento del nostro CONI per la ricostruzione degli impianti fiorentini. La vicenda dà la misura della fantasia e dell’energia vitale di Goggioli, ma il libro getta anche una luce suggestiva sulla straordinaria stagione dello sport, e in particolare del calcio in Toscana, e naturalmente sul ruolo determinante che il nostro collega giocò nel fiancheggiare le iniziative.
Data recensione: 27/01/2009
Testata Giornalistica: Corriere dello Sport
Autore: Antonio Ghirelli