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Il grande scrittore siciliano Luigi Pirandello, all’inizio della sua carriera letteraria poco più che trentenne, si imbattè nei rifiuti di molti editori di pubblicare i suoi lavori. Lo rivela una sua lettera del 1901, scritta all’amico

Lo rivela una sua lettera del 1901, scritta all’amico fiorentino Pietro Mastri, con il quale il letterato intrattenne una corrispondenza epistolare tra il 1900 e il 1903. L’epistolario raccolto da Elio ProvidentiIl grande scrittore siciliano Luigi Pirandello, all’inizio della sua carriera letteraria poco più che trentenne, si imbattè nei rifiuti di molti editori di pubblicare i suoi lavori. Lo rivela una sua lettera del 1901, scritta all’amico fiorentino Pietro Mastri, con il quale il letterato intrattenne una corrispondenza epistolare tra il 1900 e 1903. «Non vogliono la mia roba» - «Non vogliono la roba mia, è vero - scrive un non rassegnato Pirandello - ma l’hanno forse letta? Hanno veduto che non va? Mi han chiuso la porta in faccia prima di vedere, di sentire che cosa io offrissi loro». L’epistolario è compreso fra gli apparati documentari raccolti dallo studioso Elio Providenti, esperto di opera pirandelliana, nel volume «Nuove archeologie. Pirandello e altri scritti» (ed.Polistampa, 24O pagine, 18 euro), completando così il lavoro avviato con «Archeologie pirandelliane» nel 1990. Providenti, oltre ad aver portato alla luce aspetti fino ad allora inediti della produzione del poeta e scrittore, ha prestato particolare attenzione anche alla sua biografia e formazione letteraria. Oltre all’epistolario con l’amico Mastri è stato rivolto ampio interesse anche alla corrispondenza con Jenny Schulz Lander, il grande amore di Pirandello.
Data recensione: 23/01/2009
Testata Giornalistica: Corriere fiorentino
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