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«CARISSIMO Pier Paolo, ho avuto la tua lettera e ti abbraccio subito con tutto il mio affetto. Capisco la tua solitudine e il tuo dolore. Si perdono anche i figli e anche con essi si resta con un amore inappagato.

«CARISSIMO Pier Paolo, ho avuto la tua lettera e ti abbraccio subito con tutto il mio affetto. Capisco la tua solitudine e il tuo dolore. Si perdono anche i figli e anche con essi si resta con un amore inappagato. Siccome ho letto e travasato bene il tuo ultimo libro so quanto contasse Ninetto per te e so anche che solo un dio potrebbe fartene trovare un altro altrettanto caro e splendente. Posso solo sperare che succeda proprio questo: che si accenda una sera in modo diverso una faccia del gruppo di Canto Civile, che ti chiami un accento che tu sappia riconoscere». Inizia così una lettera del 26 agosto 1971 indirizzata dallo scrittore Paolo Volponi a Pier Paolo Pasolini. È una delle 81 missive inedite raccolte da Daniele Fioretti nel volume Scrivo a te come guardandomi allo specchio (Polistampa).
Data recensione: 15/01/2009
Testata Giornalistica: QN / Il Resto del Carlino / La Nazione / Il Giorno
Autore: ––