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Alcuni anni fa era stato dato alle stampe un opuscolo di guida alle cappelle che circondano l’abbazia di Vallombrosa, un’iniziativa editoriale che, facendo allora il punto sullo stato delle stese cappelle, ne promuoveva l’integrale restauro.

Alcuni anni fa era stato dato alle stampe un opuscolo di guida alle cappelle che circondano l’abbazia di Vallombrosa, un’iniziativa editoriale che, facendo allora il punto sullo stato delle stese cappelle, ne promuoveva l’integrale restauro. Oggi si deve felicemente prendere atto che la sinergia fra istituzioni civili (Comune di Reggello, Corpo Forestale, Soprintendenza), religiose (Padri benedettini vallombrosani), associazioni (Pro Loco Vallombrosa, Ente Cassa di Risparmio di Firenze, Lions Club) e privati ha portato al compimento del progetto rendendo esplicito – e avvalorandolo – il principio di mutua collaborazione previsto anche dalla più moderna legislazione in materia di beni culturali di interesse religioso.Quanto alle dieci cappelle, ora pienamente recuperate, vorremmo dire che esse segnano (segnavano?) un itinerario di preghiera e di meditazione, quasi un avamposto della celebre abbazia della quale questi piccoli edifici sacri ricostruivano, in un certo senso, la storia fin dalle sue origini. L’intero percorso – illustrato nella mappa di pag.28: dalla cappella e croce del Masso del Diavolo fino al tabernacolo di San Sebastiano – mal si addice però agli habitués del «turismo religioso»; piuttosto ci pare testimonianza della vita di un popolo che nei secoli si riunisce e si costruisce intorno alla comunità dei monaci nonché metafora di un cammino aperto al trascendente.L’elegante volume che oggi ci racconta la storia e il restauro delle cappelle è opera di diversi autori alcuni dei quali hanno già firmato pregevoli opere su Vallombrosa e Saltino. Ne diamo di seguito l’elenco: Giovanni Pestelli, Note su uno spazio sacro; Duccio Baldassini – Giovanni Pestelli, Repertorio degli edifici sacri minori; Nicola Wittum, Una vallombrosana ostinata [M.T. Ghinassi]; Eros Bati, Il restauro delle cappelle. Particolarmente curato è l’apparato iconografico che riporta le belle incisioni settecentesche del Donati, numerose fotografie d’epoca e la situazione attuale anche con significative immagini degli interventi di restauro.
Data recensione: 01/12/2008
Testata Giornalistica: Corrispondenza
Autore: ––