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Antonio Natali, direttore della Galleria degli Uffizi, è uomo di rara cultura e competenza. E, come spesso le persone intelligenti, cela un animo giocherellone. Non quando parla di Roberto Longhi, suoi sono i libri che non devono mancare mai

Antonio Natali, direttore della Galleria degli Uffizi, è uomo di rara cultura e competenza. E, come spesso le persone intelligenti, cela un animo giocherellone. Non quando parla di Roberto Longhi, suoi sono i libri che non devono mancare mai: «Longhi non era solo uno storico dell’arte, ma anche un letterato e poeta. La raccolta di suoi scritti “Da Cimabue a Morandi”, curata da Gianfranco Contini, è l’unico libro di storia dell’arte che non ha bisogno di immagini. Per la capacità poetica e lirica di Longhi di raccontare le opere d’arte». Non per niente fa parte della collana “I Meridiani”, accanto ai grandi della letteratura. Due le novità segnalate da Natali, una recentissima, l’altra un po’ meno. “Dipingere farfalle”, di Vincenzo Farinella (Polistampa, 12 €, 104 p.), tratta di uno dei quadri più affascinanti, “Giove che dipinge farfalle”, che Dosso Dossi dipinse verso il 1524. «È uno di quelli che io amo definire “libretti di viaggio”, uscito nella collana “I grani”. Un’ora e 40 di lettura, il tempo di un treno Firenze-Roma».
Data recensione: 21/12/2008
Testata Giornalistica: Il Corriere fiorentino
Autore: Valeria Ronzani