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FIRENZE. Si chiamava Emma Collins ed era una nobildonna inglese l’ultima amante di Giuseppe Garibaldi. A rivelare la storia d’amore, nata durante il soggiorno a Caprera, sono alcuni biglietti affettuosi dell’eroe risorgimentale trovati a Roma, all’archivi

FIRENZE. Si chiamava Emma Collins ed era una nobildonna inglese l’ultima amante di Giuseppe Garibaldi. A rivelare la storia d’amore, nata durante il soggiorno a Caprera, sono alcuni biglietti affettuosi dell’eroe risorgimentale trovati a Roma, all’archivio dell’Istituto per la Storia del Risorgimento italiano, dalla scrittrice Barbara Minniti che, basandosi su questi testi, ha scritto il romanzo “Casa Collins. Le memorie della segretaria inglese di Garibaldi” (Polistampa, pp. 192, euro 13).  Ciò che i biglietti fanno solo intuire è confermato da una testimonianza di Achille Fazzari apparsa nel 1916 sul New York Times, secondo cui sarebbe stata la Collins si sarebbe innamorata di Garibaldi dopo la morte del marito. Fu proprio lei, del resto, ad aiutare l’eroe a fuggire da Caprera nel 1867 e a ospitarlo un intera notte a casa sua, come racconta lui stesso nelle sue “Memorie”.
Data recensione: 28/12/2008
Testata Giornalistica: Il Tirreno
Autore: ––