chiudi

“L’arte della bandiera può essere il modo per comunicare la vitalità della Firenze rinascimentale ma soprattutto trasmettere il buon senso, l’equilibrio e la capacità di dialogo tipica della lealtà sportiva.

Cerimonia con sorpresa finale “L’arte della bandiera può essere il modo per comunicare la vitalità della Firenze rinascimentale ma soprattutto trasmettere il buon senso, l’equilibrio e la capacità di dialogo tipica della lealtà sportiva. Abbiamo voluto far rivivere il vero calcio con la sua identità unica e legata a Firenze e ci siamo riusciti”. Così Eugenio Giani, assessore alla cultura, ha dato inizio ieri, nel Salone dei Cinquecento, alla serata dedicata ai tradizionali auguri di Natale. Rimarcando che il Calcio Storico Fiorentino è più che mai vivo e che i recenti, difficili tempi sono ormai solo un ricordo. A suggellare tale saluto, oltre alla premiazione dei calcianti che si sono distinti nella scorsa edizione e a un premio d’onore («Il Giglio») a Luciano Artusi, anche la presentazione del libro di Marco Ferri e Antonio Marrone Ross’e blu! (Polistampa) che ripercorre i «primi» 35 anni dei Bandierai degli Uffizi. Una storia che ebbe inizio nel giugno 1973 in piazza della Signoria con l’esibizione di quattro spauriti sbandieratori perima della partita di Calcio Storico, tra di loro Luciano Artusi, attuale direttore del corteo. Nel libro sono ripercorsi i momenti salienti della storia dei bandierai, in particolare gli «anni d’oro», che vanno dal 1980 al 1988.
Data recensione: 14/12/2008
Testata Giornalistica: Il Giornale della Toscana
Autore: Nicoletta Consumi