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Al contrario di quanto recentemente contestato a Papa Pio XII, l’intervento in politica internazionale da parte del pontefice Benedetto XV durante la Grande Guerra fu molto attivo, rilevante

Roma, 19 nov. - (Adnkronos) - Al contrario di quanto recentemente contestato a Papa Pio XII, l’intervento in politica internazionale da parte del pontefice Benedetto XV durante la Grande Guerra fu molto attivo, rilevante in fatto di vite umane salvate, che furono migliaia grazie all’azione del Vaticano. Lo dimostrano i numerosi documenti inediti rinvenuti dal ricercatore storico Gabriele Paolini negli archivi vaticani, sui quali è basato il suo volume ‘‘Offensive di pace. La Santa Sede e la Prima Guerra Mondiale” (pp. 456, euro 24) edito da Polistampa in collaborazione con la Fondazione Spadolini Nuova Antologia e introdotto da un saggio dell’illustre storico Francesco Margiotta Broglio. Gabriele Paolini ha messo in luce un aspetto in precedenza trascurato, le tante iniziative di carattere umanitario promosse dal pontefice Benedetto XV e dai suoi collaboratori: assistenza ai prigionieri e alle loro famiglie, mediazione per la liberazione degli internati civili, opera di vettovagliamento delle regioni sulla linea del fronte o sottoposte a blocco, tentativi di limitare alcuni dei metodi di guerra più cruenti. Da questo punto di vista è significativo il paragrafo dedicato al massacro degli armeni, primo genocidio del secolo XX: Paolini mostra infatti quanto fu alacre il lavoro del delegato apostolico a Costantinopoli affinché il sultano arrestasse il massacro. Il libro di Paolini rivela che la Prima Guerra Mondiale rappresentò uno snodo cruciale per la Santa Sede, una prova assai difficoltosa che la diplomazia vaticana superò magistralmente, misurandosi con le caratteristiche e i bisogni dei tempi, traendone anche una rinnovata proiezione internazionale. Ne emerge un Papa colto, intelligente, sensibile, straordinariamente coraggioso. ‘‘Se Joseph Ratzinger ha assunto il nome di Benedetto XVI è certo perché nella rilevante attività del suo predecessore, finora poco studiato, riconobbe un modello di riferimento’, sottolinea un comincato dell’editore Polistampa.
Data recensione: 19/11/2008
Testata Giornalistica: AdnKronos
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