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“Doc Toscana” mette il dito nella piaga. Parlare di violenza, come avviene nell’ultimo numero della rivista, è una scelta difficile ma che risponde alla logica che da sempre ha guidato la pubblicazione e il suo direttore

“Doc Toscana” mette il dito nella piaga. Parlare di violenza, come avviene nell’ultimo numero della rivista, è una scelta difficile ma che risponde alla logica che da sempre ha guidato la pubblicazione e il suo direttore: sviscerare un tema, anche scomodo, ma d’attualità e fornire il maggior numero possibile di informazioni e dati per capire e comprendere cosa sta avvenendo attorno a noi.Domani alle ore 17 nella Sala del Gonfalone del Consiglio della Regione Toscana (Via Cavour 4, Firenze) sarà presentato il nuovo numero della rivista. Interverranno Riccardo Nencini, presidente del consiglio regionale toscano; Riccardo Monni, direttore di “Doc Toscana”; Gemma Brandi, direttrice de “Il reo e il folle”; Loredana Dragoni, coordinatrice dei centri antiviolenza sulle donne della Toscana; Marco Rosa-Clot, ordinario di Fisica dell’Università di Firenze; Marco Vichi, scrittore; Mario Spezi, scrittore e redattore di Doc Toscana; l’editore Mauro Pagliai.In un elenco di articoli e firme illustri da (segnalare le interviste a Mary Kerry Kennedy, Elena Paciotti, “Kalina” e Lidia Ravera) si affronta il tema della violenza. La Kennedy e la Paciotti, grazie al ruolo che svolgono a livello mondiale ed europeo nella difesa dei diritti fondamentali, forniscono a Doc (in esclusiva) linee strategiche e dati di prima mano per quanto concerne la lotta agli abusi familiari e le manifestazioni di razzismo e nazismo. “Kalina” è invece un’extracomunitaria sposata a un toscano e costretta da lui a una vita di vessazioni e schiavitù. La giovane mamma racconta a una redattrice la sua storia fino alla fuga, aiutata da polizia e assistenti sociali. In perfetta sintonia con la denuncia di “Kalina” seguono le dichiarazioni di Lidia Ravera sulla condizione delle donne nella nostra società.Una vera e propria novità editoriale, rilevante per il suo valore politico, è la sezione che ha come titolo: “Fuoco incrociato”. In queste pagine il deputato forzista del Pdl, Riccardo Mazzoni, e il senatore dell’Italia dei Valori “Pancho” Pardi si intervistano a vicenda e poi rispondono a un commento del direttore di Doc. Infine, nella sezione del “Racconto” la testimonianza scritta in prima persona di un ex membro di una gang di Los Angeles che, reso paraplegico da un colpo di pistola alla schiena durante uno scontro fra bande, oggi impiega la vita nell’impegno contro la detenzione di armi da fuoco in America.
Data recensione: 19/10/2008
Testata Giornalistica: Il Corriere di Firenze
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