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Un tempo refettorio delle terziarie francescane del convento di Sant’Onofrio, il Cenacolo di Fuligno a Firenze (via Faenza 40) ospiterà la singolare mostra “Fantasia in convento. Tesori di carta e stucco dal Seicento

Un tempo refettorio delle terziarie francescane del convento di Sant’Onofrio, il Cenacolo di Fuligno a Firenze (via Faenza 40) ospiterà la singolare mostra “Fantasia in convento. Tesori di carta e stucco dal Seicento all’Ottocento”, che resterà aperta finoi al 6 gennaio 2009. Ideata da Eve Borsook e Barbara Schleicher e diretta da Rosanna Caterina Proto Pisani, l’esposizione è stata promossa e organizzata dalla Soprintendenza speciale per il patrimonio storico, artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della Città di Firenze e realizzata da Eventi Polistampa, grazie ai finanziamenti di Axa Art Service Assicurazioni, Ente Cassa di Risparmio di Firenze e The Darcy and Treacy Beyer Foundations. “Si tratta di una mostra originale e che suscita curiosità - spiega il sovrintendente Cristina Acidini(nella foto)-. Lo scopo è diffondere la conoscenza e risvegliare la sensibilità per opere povere per i materiali, ma ricche per estro e fantasia, qualità che le rendono testimonianze preziose della nostra civiltà”. Protagonisti dell’evento saranno infatti i papiers roulés e le paste di reliquie, manufatti pressoché sconosciuti e dei quali, nel caso degli esemplari italiani, si ignora la provenienza, privi attualmente di tutela e con il rischio della perdita totale di un interessante settore del nostro patrimonio storico-artistico. L’esposizione invita il visitatore a penetrare all’interno dei conventi di clausura, dove le monache e, talvolta anche i frati, eseguivano lavori di grande abilità virtuosistica con pazienza e disciplina, seguendo un percorso di devozione e fede, teso alla santità. La mostra, articolata in tre sezioni, presenta una ricca campionatura di 119 oggetti: più di un centinaio di opere, provenienti dall’Italia, ma anche da altri paesi europei. Nella prima sono esposti i papiers roulés, lavori con strisce di carta dorata e colorata, eseguiti con arnesi particolari che incorniciano immagini sacre o Agnus Dei, ovali formati dalla cera del cero pasquale dell’anno precedente, mescolata talvolta con le ceneri dei santi martiri. La seconda sezione è dedicata alle paste di reliquie, rilievi in uno stucco speciale fatto di ossa tritate prelevate dalle catacombe romane con aggiunta di un legante, versato poi in una matrice per creare figure e rilievi con immagini e scene sacre dipinte con colori smaglianti e ornate di materie vitree luccicanti, trasformando manufatti di natura quasi macabra in oggetti allegri e gioiosi. La terza sezione presenta esemplari in papiers roulés e paste di reliquie di altri paesi, soprattutto francesi e tedeschi, che non solo testimoniano la diffusione di questi oggetti in conventi europei (Carmelitane, Orsoline, Visitandine), realizzati con un gusto diverso, ma anche l’esecuzione da parte di monaci come il professo Gayot della Certosa di Villeneuve-lés-Avignon, che firma il Reliquiario di San Bruno, datandolo 1711.
Data recensione: 31/10/2008
Testata Giornalistica: Culturalnews.it
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