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Gianfranco Cresti, colpito alla nascita da paralisi celebrale spastica, racconta nel breve ma intensissimo libro Una vita seduto (ed. Polistampa, pp. 84, 7 euro) la sua difficile esperienza di uomo

Firenze - Gianfranco Cresti, colpito alla nascita da paralisi celebrale spastica, racconta nel breve ma intensissimo libro Una vita seduto (ed. Polistampa, pp. 84, 7 euro) la sua difficile esperienza di uomo diversamente abile, costretto a stare seduto in carrozzina per la vita. Il suo diario è un’attenta e minuziosa ricostruzione di tutte le sofferenze e i disagi patiti per le limitazioni del proprio corpo, ma è anche un’amorosa riflessione sulla necessità di vivere qualunque sia il grado di libertà e di espressione che si possiede. Non abbandonandosi mai alla disperazione, Cresti ci trasmette tutto il suo spirito deciso e coraggioso, quello stesso spirito che lo farà innamorare di una donna, Assunta, la compagna della sua vita, la moglie che da anni lo affianca nel suo cammino. Il suo racconto è essenziale e diretto, e dimostra a tutti che Gianfranco è un protagonista che, nonostante tutto, vive e agisce in mezzo a noi, con più coraggio di noi. Il volume fa parte della collana «Libro verità» di Polistampa, formata da brevi libri ricavati da diari, epistolari, autobiografie, cronache, reportage di viaggio. Sono documenti che hanno un forte legame con la realtà, con i traumi, le speranze, la vita di tutti i giorni. A volte drammatiche, a volte lievi, le storie di questa collana sono comunque spaccati di vita vissuta, come l’opera di apertura della serie, Il libro di Alice, che a suo tempo raccolse pensieri, poesie, avventure vere e fantastiche scritte da Alice Sturiale, una bambina che ci ha lasciato all’età di dodici anni e le cui parole hanno commosso l’Italia e appassionato migliaia di lettori. Nella stessa collana le opere di Toni Carli (Tanto per rimanere uguali), Giovanni Morandi (La beffa di Modigliani), Fiorella Baldassarri (Due nuove stelle in cielo), Tito Barbini (Le nuvole non chiedono permesso e Antartide. Perdersi e ritrovarsi alla fine del mondo), Riccardo Nencini (Oriana Fallaci. Morirò in piedi).Gianfranco Cresti è nato a Firenze il 31 luglio del 1956, al settimo mese di gestazione. È legato da sempre alla sedia a rotelle. La sua vita, soprattutto in seguito alla perdita dei genitori, si è divisa tra case-alloggio, istituti e assistenti, tra la città natale e Sesto Fiorentino. Determinato a non perdere mai la dignità della propria persona, Cresti ha conseguito la licenza di quinta elementare, di terza media, e si è iscritto alla scuola di Economia e Commercio. Nonostante le avversità, è riuscito a sposarsi con Assunta, anche lei diversamente abile, e a condividere assieme una vita di affetto.
Data recensione: 19/04/2008
Testata Giornalistica: Artèpress
Autore: Irene Gherardotti